Prosegue la fase di correzione a Wall Street con luci ed ombre tra i diversi indici principali. A farne le spese soprattutto i titoli tecnologici che scaricano le notevoli plusvalenze dei mesi precedenti. Nello specifico, venerdì è stata la volta dei semiconduttori, un settore che ha dato notevoli soddisfazioni agli investitori nel 2023 e da inizio anno. Nvidia, il leader di questo gruppo, che è arrivata a superare i due miliardi di dollari di capitalizzazione, ha ceduto in una sola seduta il dieci per cento contribuendo da sola alla metà delle perdite dell’intero settore pari a 200 miliardi di dollari. AMD ha lasciato sul terreno il 5,5%, Broadcom il 4,3%, ma soprattutto Super Micro Computer ben il 23%.
In difficoltà anche tutta la principale batteria dei titoli tecnologici a cominciare da Netflix, la quale ha ceduto il 9% malgrado una trimestrale nettamente al di sopra delle attese. In forte calo anche Meta (-4,8%) che arretra, dopo diverse settimane di record storici consecutivi, al di sotto della soglia dei 500 dollari.
Tra gli altri indici principali, lo S&P500 perde lo 0,9%, terminando al di sotto della soglia psicologica dei 5.000 punti. In controtendenza, invece, sia il Russell 2000 (+0,2%) che il Dow Jones (+0,6%) che evidenziano forse la presenza di una qualche rotazione settoriale dei portafogli dai titoli più aggressivi (growth) a quelli più difensivi (value).
Indice VIX in rialzo del quattro per cento a quota 18,7 punti.
Sul mercato obbligazionario seduta di consolidamento per i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse. Il Tbond chiude invariato al 4,62%.
Tra le materie prime giornata di lieve recupero per il petrolio che guadagna oltre mezzo punto percentuale terminando poco al di sopra degli 83 dollari al barile. Nuovo record del rame (1,3%) che sembra lanciato verso ulteriori massimi.
Metalli preziosi anch’essi a velocità diverse con l’oro che si rivaluta di pochi decimi di punto percentuali e l’argento che sale del 1,3% realizzando la miglior chiusura settimanale degli ultimi tredici anni.
Sul mercato valutario, il dollaro si indebolisce lievemente chiudendo a 1,066 nei confronti dell’euro, mentre resta invariato rispetto allo yen a 154,7.