Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura incolore ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,1 e lo 0,2%, così come Hong Kong (+0,1%). Scivola il Giappone con il Nikkei a -2,1% e il Topix a -1,7%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,1%, lo S&P500 invariato e il Dow Jones a -0,1%.
Le azioni asiatiche hanno accusato un calo dopo che le prospettive deludenti di Meta Platforms hanno sollevato dubbi sul fatto che il mercato rialzista si sia spinto troppo oltre.
Meta, società madre di Facebook, è crollata del 15% nel trading after-hour negli Stati Uniti, prevedendo vendite per il secondo trimestre inferiori alle aspettative degli analisti e aumentando le stime di spesa per l’anno.
L’attenzione resta sulla politica monetaria: i mercati hanno ridimensionato i tagli dei tassi attesi dalla Federal Reserve, tra una serie di dati economici resilienti. Gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono che il prodotto interno lordo probabilmente scenderà intorno al 2,5% nel primo trimestre, con dati che suggeriscono ancora pressioni inflazionistiche persistenti.
Nel frattempo, il Segretario di Stato Antony Blinken ha affermato che le maggiori economie del mondo devono “superare le nostre differenze”, all’inizio di due giorni di colloqui in Cina, con la minaccia di sanzioni statunitensi rivolte a Pechino per il suo sostegno alla guerra della Russia in Ucraina.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,073 e lo yen si è deprezzato fino a raggiungere il livello di 155,6 per dollaro, sui minimi da 34 anni rispetto al dollaro. Si prevede che la Banca del Giappone manterrà invariate le impostazioni dei tassi di interesse venerdì, mentre il crollo della valuta rende più probabile che la banca riduca la sua posizione nel mantenere una politica accomodante.
Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 88,2 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 82,9 dollari.