Avvio in denaro a Wall Street, con l’attenzione rivolta ai conti delle Big Tech e all’agenda macroeconomica.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,1%.
Focus principale sui conti trimestrali delle grandi aziende tecnologiche: il titolo di Alphabet guadagna il 10% in avvio dopo l’annuncio del primo dividendo della sua storia, in aggiunta a un piano di buyback da 70 miliardi di dollari. La società madre di Google ha registrato nei primi tre mesi del 2023 ricavi in crescita del 15% a 80,5 miliardi e un utile netto di $23,7 miliardi (+57% vs 1Q23), battendo in entrambi i casi le attese degli analisti.
Risultati oltre le attese anche per Microsoft (+3% in avvio a Wall Street), che nel 1Q24 ha registrato ricavi in crescita del 17% a 61,9 miliardi di dollari, rispetto ai 60,9 miliardi delle previsioni, e un utile netto per azione pari a 2,94 dollari (vs consensus $2,83).
Lo sguardo è poi sempre rivolto alla Fed e ai tassi d’interesse: il deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorare dalla banca centrale, ha evidenziato a marzo un incremento del 2,7% su base annua, oltre il consensus (+2,6%) e il +2,5% di febbraio. Su base mensile, il dato è stabile al +0,3%.
Prescindendo da elementi volati, il PCE Core ha registrato un aumento del 2,8% anno su anno, in linea con il dato di febbraio ma al di sopra delle attese (+2,7%). Su base mensile, l’indicatore ha registrato un +0,3%, in linea con consensus e mese precedente.
Restando sul fronte macro, a marzo il reddito personale negli Usa è aumentato dello 0,5%, in linea con le attese e in accelerazione rispetto al +0,3% di febbraio.
Le spese per consumi personali hanno registrato un aumento dello 0,8%, in linea con il dato di febbraio e al di sopra del consensus (+0,6%).
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,071, mentre il dollaro/yen sale a 156,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,7%) a 89,6 dollari e il Wti (+0,8%) a 84,2 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,99% e al 4,67%.