Il Gruppo Iniziative Bresciane (INBRE) ha archiviato il 2023 con ricavi complessivi consolidati pari a circa 24,8 milioni, in aumento del 38% rispetto all’esercizio precedente, Ebitda salito del 51% a 17,6 milioni e risultato netto balzato a 3,7 milioni da 0,2 milioni. Dal lato patrimoniale, poi, l’indebitamento finanziario netto si è ridotto a 102,8 milioni da 103,9 milioni di fine 2022.
“Numeri di cui siamo soddisfatti, a partire dalla top line e lungo tutta la catena del valore, che ci fanno guardare al prossimo futuro con fiducia”, esordisce Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane in un’intervista rilasciata a Market Insight.
“All’incremento del fatturato ha contribuito innanzitutto il positivo andamento della produzione idroelettrica del Gruppo, aumentata del 55,4% a 147,6 GWh, grazie sia alle favorevoli condizioni metereologiche – che a partire dal secondo trimestre ci ha permesso di recuperare in maniera importante quella dei primi tre mesi dell’anno, che scontavano ancora gli effetti negativi del 2022 – sia al contributo fornito dagli impianti idroelettrici denominati Compiobbi, Ellera, Incisa e Isolotto, entrati in funzione proprio nel corso del 2023 sul fiume Arno, per una potenza di concessione complessiva pari a 3,2 MW”.
Altro fattore importante è da attribuire alla “cessione dell’intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di Iniziative Bergamasche, i cui proventi hanno contribuito positivamente non solo al valore della produzione ma anche al contenimento dell’indebitamento netto, che si è leggermente ridotto rispetto a fine 2022 nonostante gli investimenti, soprattutto sul fiume Arno, che stanno impegnando significativamente il Gruppo”, spiega il manager.
Solidi risultati che hanno portato l’Assemblea degli Azionisti ad approvare la proposta del Cda di distribuire un dividendo lordo di 0,60 euro per azione, in pagamento il prossimo 8 maggio, in crescita rispetto a quello a valere sull’utile 2022 (0,16 euro per azione). Un segno concreto che “conferma l’attenzione nei confronti di coloro che hanno sostenuto la società e che, al contempo, riflette la linea prudente adottata dal Consiglio, volta a sostenere gli importanti investimenti in atto, soprattutto nell’area di Firenze”.
Guardando poi alla pipeline dei progetti di sviluppo in corso, sul fronte del fotovoltaico, prosegue il DG, “dopo la costituzione della società Castelsolar, con l’obiettivo di realizzare e successivamente gestire un’iniziativa nel Comune bresciano di Castel Mella, ora stiamo per giungere al termine dell’iter istruttorio, in attesa della conferenza di servizi prevista nei prossimi mesi”.
Per quanto riguarda l’idroelettrico “abbiamo ottenuto la concessione per realizzare un impianto nel Comune di Barghe in Valle Sabbia (Brescia), dove siamo già presenti con una centrale in funzione; prevediamo di avviare i cantieri il prossimo autunno. Si tratta di un piccolo impianto su DMV (deflusso minimo vitale, ndr) che produrrà energia sfruttando l’acqua non utilizzata dalla centrale principale, ottimizzandone così la produzione”.
In Toscana, per quanto concerne il maggior investimento del Gruppo, il Progetto “fiume Arno” – le 12 centrali idroelettriche in titolarità della partecipata Iniziative Toscane, con potenza di concessione complessiva di circa 9,5 MW – “abbiamo in corso la realizzazione delle restanti 8 centrali, corrispondenti a una potenza di concessione di circa 6,4 MW, e stiamo raccogliendo tutte le integrazioni in merito ad alcune varianti di progetto richieste dagli Enti competenti”. Varianti che, tra l’altro, “prevedono la possibilità, per un paio di impianti, di un potenziamento in termini di kilowatt installati, con evidenti benefici in termini di produzione attesa”.
Complessivamente, quindi, “auspichiamo di concludere l’investimento del project sul fiume Arno entro il primo semestre 2025, come da nostro cronoprogramma, con un obiettivo intermedio di completamento all’80% entro la fine di quest’anno”, conclude Alberto Rizzi.
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