Partenza mista per le principali borse europee con lo sguardo focalizzato sulle banche centrali e i dati macro.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 33.821 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,5%), in calo invece il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,8%).
Ieri sera la Federal Reserve, come atteso dagli analisti, ha lasciato i tassi invariati tra il 5,25% e il 5,50%, ai massimi degli ultimi 23 anni, affermando che “i recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi. Il mercato del lavoro resta solido e il tasso di disoccupazione basso. L’inflazione è rallentata nell’ultimo anno, ma resta elevata. Negli ultimi mesi c’è stata una mancanza di progressi verso l’obiettivo del 2%”.
Inoltre, l’istituto rallenta la velocità di riduzione del suo bilancio, fissando da giugno un tetto di 25 miliardi di dollari al mese ai Treasury rispetto ai 60 attuali ma lasciando a 35 miliardi quello dei mortgage-backed securities.
Il presidente Powell ha affermato che è improbabile che la prossima mossa della banca centrale sarà quella di aumentare i tassi, ammettendo tuttavia che “ottenere la fiducia necessaria per tagliare il costo del denaro richiederà più tempo di quanto previsto” e aggiungendo che “la politica monetaria è restrittiva e sta pesando sulla domanda ma anche sul mercato del lavoro che, seppur solido, si è raffreddato”.
Ora l’attenzione si sposta sui prossimi driver di questa settimana quali i conti di Apple, in uscita stasera a mercati chiusi, e il Job report Usa che verrà diffuso domani pomeriggio.
Dall’agenda macro odierna si attendono, tra gli altri, i PMI manifatturiero di aprile di Italia, Francia, Germania ed Eurozona, e dagli Usa la Bilancia commerciale di marzo, le Richieste settimanali sussidi disoccupazione e gli Ordini di fabbrica di marzo.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,072 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 155,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 84 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 79,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, guida MPS (+2,8%), seguita da Hera (+1,9%), ERG e Amplifon (+1,8%), mentre si posizionano in coda Stellantis (-3,2%), Eni e STM (-1,7%), Saipem (-1,2%).