Mercati USA – Resistono indenni alla riunione della Federal Reserve

Dopo la seduta di martedì, nella quale il Nasdaq ha ceduto due punti percentuali affossata dalle società tecnologiche a larga capitalizzazione, Wall Street temeva l’esito delle decisioni della Banca Centrale domestica.

I tassi di interesse sono rimasti invariati come previsto mentre l’intonazione di Powell, il CEO della Fed, è stata più incline verso un prossimo taglio rispetto ad un possibile aumento del tasso uffcilae di sconto.

I listini inizialmente hanno gradito mettendo a segno un mini rally di un punto percentuale, il quale si è poi completamente affievolito nell’ultima mezz’ora realizzando delle chiusure abbastanza prossime ai minimi intraday.

Nel dettaglio, sia lo S&P500 che il Nasdaq chiudono allineati in calo dello 0,3%, mentre il Russell 2000 avanza di tre decimi di punto percentuale ed il Dow Jones di due.

La trimestrale non brillante di AMD (-9%) trascina al ribasso tutto il settore dei semi conduttori con Nvidia che cede il quattro per cento, Super Micro Computer il quattordici e Skyworks oltre il quindici, la stessa entità del crollo di Starbucks che pubblica dati in contrazione in tutte le aree geografiche nella quale la società è presente.

VIX in rialzo di oltre il cinque per cento a quota 15,4 punti, interrompendo quattro seduta consecutive di ribasso.

Sul mercato obbligazionario lieve discesa dei rendimenti con il Tbond che scivola di un punto base fino al 4,6% insensibile alla decisione della Fed, peraltro ampiamente prevista.

Grossa correzione di molte materie prime nelle due precedenti sedute.

Il petrolio ha ceduto ieri tre punti e mezzo percentuali, scendendo dopo diverse settimane  a $79,4.

Metalli preziosi in caduta verticale nella giornata di martedì con l’oro che si è inabissato di oltre il due per cento e l’argento del tre e mezzo. Ieri entrambi i metalli hanno realizzato un tenue recupero dopo il comunicato della Federal Reserve, ma con progressi inferiori al punto percentuale.

Sul mercato valutario, il dollaro chiude invariato nei confronti della moneta unica a 1,071, smorzando un iniziale progresso fino a 1,065. Yen nipponico in recupero fino a 155,7 in scia ad un probabile nuovo intervento della Banca Centrale domestica.