Acquisti diffusi sulle principali borse asiatiche, in scia all’andamento positivo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano entrambe a +0,3%, in controtendenza Hong Kong a -0,4%. Bene il Giappone alla riapertura con Nikkei a +1,4% e Topix +0,5%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,2%, lo S&P500 a +1% e il Dow Jones a +0,5%.
Il sentiment continua a beneficiare dei dati sui non farm payrolls Usa più deboli del previsto pubblicati venerdì che hanno riacceso l’aspettativa sui tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Il presidente della Fed Bank di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato di aspettarsi che i tassi elevati rallenteranno ulteriormente l’economia e ridurranno l’inflazione al target del 2%. Il suo omologo di New York, John Williams, ha detto che prima o poi ci saranno dei tagli ai tassi, ma la decisione su quando dipenderà dalla totalità dei dati.
Sempre sul fronte delle banche centrali, la Banca centrale australiana ha mantenuto i tassi di interesse al livello più alto degli ultimi 12 anni, come ampiamente atteso, e ha affermato che i funzionari si aspettano che ci vorrà ancora del tempo prima che l’inflazione raggiunga in modo sostenibile l’intervallo target.
In Cina, il sentiment è stato sostenuto anche dalla notizia che i massimi leader cinesi hanno promesso di esplorare nuove misure per affrontare una prolungata crisi immobiliare.
Dall’agenda macro è emerso che il dato finale di aprile del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 54,3 punti, sotto i 54,6 punti del dato preliminare. L’indice composito, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è fissato a 52,3 punti, rispetto ai 52,6 punti della rilevazione preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro flette a 1,076 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 154,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 83,4 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 78,6 dollari.