Gli eurolistini chiudono in denaro, mentre Wall Street procede in moderato rialzo.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,8% a 34.242 punti, positivo come l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), il Dax di Francoforte (+1,4%), il Ftse 100 di Londra (+1,2%) e il Cac 40 di Parigi (+1,0%).
Oltreoceano il Nasdaq, lo S&P500 e il Dow Jones guadagnano lo 0,2%.
Gli investitori stanno aumentando cautamente le loro scommesse su un allentamento da parte della Federal Reserve per quest’anno dopo i recenti deboli dati sull’occupazione negli Stati Uniti.
Il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha intanto dichiarato di aspettarsi che i tassi elevati rallenteranno ulteriormente l’economia e ridurranno l’inflazione al target del 2%. Il suo omologo di New York, John Williams, ha affermato che prima o poi ci saranno dei tagli ai tassi, ma la decisione su quando avverranno, dipenderà dalla totalità dei dati.
Dall’agenda macroeconomica odierna è emerso che a marzo, la bilancia commerciale francese ha riportato un deficit di 5,5 miliardi, in miglioramento rispetto ai 5,6 miliardi del mese precedente (rivisto da 5,2 miliardi).
Nello stesso mese, gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un calo su base mensile dello 0,4%, rispetto al +0,4% stimato dagli analisti e dopo il -0,8% di febbraio (dato rivisto da +0,2%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano un calo dell’1,9%, al di sotto delle attese (-0,7%), dopo il -8,8% di febbraio (dato rivisto da -10,6%).
Sempre a marzo le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno evidenziato un aumento dello 0,8% su base mensile, leggermente superiore rispetto al +0,7% delle attese e in controtendenza al -0,3% di febbraio (rivisto da -0,5%). Su base annua, il dato ha segnato una crescita dello 0,7%, in miglioramento oltre il -0,2% del consensus dal -0,5% del mese precedente (rivisto da -0,7%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,078, il cambio dollaro/yen a 154,5. Tra le materie prime, in ribasso il petrolio con il Brent (-0,3%) a 83,0 dollari e il Wti (-0,3%) a 78,3.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%.
Tornando a Piazza Affari, guida Campari (+6,8%) seguita da Unicredit (+3,6%), Stmicroelectronics (+2,9%), Amplifon (+2,6%). Si posizionano in coda invece Ferrari (-4,7%), Leonardo (-4,4%), Saipem (-0,9%), Italgas (-0,8%).