Mercati – Eurolistini proseguono in denaro a metà seduta con Piazza Affari a +1,2%

Le borse europee proseguono toniche a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 34.382 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+1,1%), l’Ibex35 di Madrid (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%).

Gli investitori stanno aumentando cautamente le loro scommesse su un allentamento da parte della Federal Reserve per quest’anno dopo i recenti deboli dati sull’occupazione negli Stati Uniti.

Il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha intanto dichiarato di aspettarsi che i tassi elevati rallenteranno ulteriormente l’economia e ridurranno l’inflazione al target del 2%. Il suo omologo di New York, John Williams, ha affermato che prima o poi ci saranno dei tagli ai tassi, ma la decisione su quando avverranno, dipenderà dalla totalità dei dati.

Sempre in tema di politica monetaria, la banca centrale australiana ha mantenuto i tassi di interesse ai massimi degli ultimi 12 anni come ampiamente atteso, con i funzionari che si aspettano che ci vorrà ancora del tempo prima che l’inflazione raggiunga in modo sostenibile il target.

In Cina, il sentiment ha beneficiato della notizia che il polo tecnologico di Shenzhen si è unito ad altre grandi città nell’allentamento delle regole sull’acquisto di case e le autorità cercano di rilanciare il mercato immobiliare.

In Giappone, il principale funzionario valutario, Masato Kanda, ha affermato che non c’è bisogno che il governo intervenga se il mercato funziona correttamente.

Dall’agenda macroeconomica odierna è emerso che a marzo, la bilancia commerciale francese ha riportato un deficit di 5,5 miliardi, in miglioramento rispetto ai 5,6 miliardi del mese precedente (rivisto da 5,2 miliardi).

Nello stesso mese, gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un calo su base mensile dello 0,4%, rispetto al +0,4% stimato dagli analisti e dopo il -0,8% di febbraio (dato rivisto da +0,2%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano un calo dell’1,9%, al di sotto delle attese (-0,7%), dopo il -8,8% di febbraio (dato rivisto da -10,6%).

Sempre a marzo le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno evidenziato un aumento dello 0,8% su base mensile, leggermente superiore rispetto al +0,7% delle attese e in controtendenza al -0,3% di febbraio (rivisto da -0,5%). Su base annua, il dato ha segnato una crescita dello 0,7%, in miglioramento oltre il -0,2% del consensus dal -0,5% del mese precedente (rivisto da -0,7%).

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,076 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 154,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,2%) a 83,1 dollari al barile e il Wti (-0,2) a 78,3 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 133 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,77%.

Tornando a Piazza Affari, guida Campari (+4,6%) dopo i conti, seguita da STM (+3,9%), Unicredit (+3,2%) in scia alla trimestrale, e Amplifon (+2,5%), mentre si posizionano in coda Italgas (-1,1%) e Leonardo (-0,9%).

Tra le mid, da segnalare il calo di Iren (-2,7%) in scia alla notizia dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’Ad Paolo Signorini disposta dall’Autorità Giudiziaria di Genova. Signorini, accusato di corruzione per l’esercizio della sua precedente funzione di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e per atti contrari ai doveri d’ufficio, è destinatario della misura della custodia cautelare in carcere. L’inchiesta coinvolge anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli.