Il Gruppo Simone ha chiuso l’esercizio 2023 con un valore della produzione consolidato pari a 18,9 milioni, registrando un incremento del 14,7% rispetto al 2022.
La dinamica positiva è riconducibile alla forte crescita del segmento giuridico professionale. In particolare la DIKE, entrata nel gruppo nel 2022, ha consentito nel 2023 la penetrazione in un segmento di mercato dal quale la Simone era prima quasi totalmente assente.
L’Ebitda si attesta a 3,02 milioni, in aumento del 73,5% rispetto al 2022, con un’incidenza sul livello della produzione che passa dall’11% al 16%.
L’Ebit è pari a 2,0 milioni ed evidenzia un incremento del 95,6% anno su anno, mentre l’Ebit Margin sale dal 6% al 10%. Gli ammortamenti sono cresciuti di circa il 35%, in gran parte determinati dagli investimenti sostenuti per le attività rese necessarie per l’IPO e per la conseguente ammissione al mercato EGM.
Il risultato netto è pari a 1,2 milioni, in aumento del 64,7% rispetto all’anno precedente, risultato che riflette un aumento più che proporzionale rispetto all’incremento del fatturato grazie alla leva operativa.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2023 è cash positive per 2,4 milioni, rispetto all’indebitamento netto di 1 milione al 31 dicembre 2022.
Luca Misso, Amministratore Delegato della società, ha così commentato i risultati:
“Siamo felici di chiudere il nostro primo bilancio da società quotata con dei risultati eccellenti, addirittura migliori rispetto a quelli preventivati in fase di IPO. Questo non solo prova la serietà con la quale ci siamo presentati agli investitori, ma anche il potenziale di una azienda che riesce a cogliere al meglio le opportunità di mercato. Le risorse ottenute dall’IPO hanno aumentato la liquidità, garantendo una base ideale per i futuri investimenti preventivati e già in corso.”
“Vogliamo ricordare che l’azienda non può considerarsi una comune casa editrice, in quanto è prima di tutto un produttore di contenuti altamente specializzato, contenuti proprietari sviluppati e aggiornati internamente (solitamente, infatti, le case editrici pubblicano libri scritti da autori cui corrispondono royalties). La più ampia strategia aziendale, è finalizzata a sfruttare questa caratteristica, valorizzando al massimo non solo il contenitore (libro) ma il suo contenuto, utilizzabile nell’ambito, ad esempio, di altre tipologie di attività formative.”
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