Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo, mentre Wall Street procede negativa.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,3% a 34.151 punti. Chiudono positivi invece l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,4%).
Oltreoceano il Dow Jones guadagna lo 0,2%, lo S&P500 cede lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,3%.
Gli investitori restano intenti a valutare le tempistiche su un primo allentamento monetario da parte della Federal Reserve dopo le parole del presidente dell’istituto di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo il quale è probabile che la banca centrale americana manterrà i tassi al livello attuale “per un lungo periodo di tempo”. Nuovi segnali potrebbero arrivare dall’intervento odierno della funzionaria Lisa Cook e dalla decisione di politica monetaria da parte della Bank of England, in calendario domani.
Sul fronte geopolitico, resta il focus sul viaggio del presidente Xi Jinping in Europa e su come si svilupperanno le relazioni commerciali. Secondo rumour, gli Stati Uniti hanno revocato le licenze che consentono a Huawei Technologies di acquistare semiconduttori da Qualcomm e Intel, un ulteriore segnale delle tensioni tra Cina e occidente.
Dall’agenda macroeconomica, a marzo le vendite al dettaglio in Italia hanno registrato una variazione nulla su base mensile, sotto le attese e il dato del mese precedente (entrambi +0,1%). Su base annua il dato ha segnato una crescita del 2%, in rallentamento rispetto al +2,4% rilevato a febbraio.
Nello stesso mese, la Germania ha visto un calo della produzione industriale dello 0,4% m/m, rispetto al +1,7% di febbraio (rivisto da +2,1%) e al -0,7% del consensus. Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 3,3%, a fronte del -5,3% di febbraio (rivisto da -4,9%) e del -3,6% delle attese.
Oltreoceano, nella settimana al 3 maggio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento del 2,6%, dopo il -2,3% della settimana precedente.
Sempre in USA, a marzo il dato finale diffuso dal Dipartimento del Commercio sulle scorte all’ingrosso statunitensi ha evidenziato un -0,4% m/m, confermando il preliminare e le attese. Il dato finale di febbraio aveva riportato un +0,4%.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,076, il cambio dollaro/yen a 155,4. Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del petrolio, con il Brent (+0,6%) a 83,6 dollari e il Wti (+0,8%) a 79,0.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 133 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,77%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+2,8%) seguita da Terna (+2,5%), Interpump (+1,5%), Recordati (+1,4%). Si posizionano in coda invece Pirelli (-2,6%), Stmicroelectronics (-2,2%), Saipem (-2,2%), Campari (-2,0%).