Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,8 e l’1,4%, bene anche Hong Kong (+1,1%), più cauto il Giappone con Nikkei a -0,1% e Topix a +0,4%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,5%, lo S&P500 invariato e il Nasdaq in calo dello 0,2%.
Le azioni cinesi hanno registrato un rally sulla scia dei dati commerciali positivi del paese e di nuovi segnali di sostegno al settore immobiliare.
Crescono, infatti, le speranze che una ripresa della seconda economia mondiale stia prendendo slancio dopo che i dati hanno mostrato che sia le esportazioni sia le importazioni hanno superato le previsioni di aprile.
Inoltre, ad aumentare l’ottimismo c’è stata la decisione di una delle principali città dell’est di rimuovere i freni all’acquisto di case, l’ultimo segno della campagna di Pechino in espansione per salvare un settore immobiliare in difficoltà.
In segno di continua difficoltà nel settore immobiliare cinese, la compagnia di sviluppo immobiliare Country Garden Holdings ha dichiarato di non poter effettuare il pagamento degli interessi su un’obbligazione locale garantita da un programma sostenuto dallo Stato.
Sul fronte delle banche centrali, i membri della Banca del Giappone hanno discusso della possibilità di tagliare gli acquisti di obbligazioni e del percorso per futuri rialzi dei tassi. Il massimo funzionario valutario nipponico, Masato Kanda, ha affermato che il paese sarebbe pronto a intraprendere azioni appropriate quando necessario, ma si è astenuto dal confermare il sostegno ufficiale nelle ultime settimane.
Sul fronte di politica monetaria, sono aumentate le speculazioni sulla capacità della Federal Reserve di tagliare i tassi quest’anno.
I dati sull’inflazione previsti la prossima settimana offriranno nuove informazioni sull’economia statunitense dopo che i dati sull’occupazione pubblicati venerdì hanno mostrato che il mercato del lavoro si sta raffreddando.
Mercoledì, la presidente della Fed Bank di Boston, Susan Collins, ha segnalato che probabilmente i tassi di interesse dovranno essere mantenuti ai massimi di due decenni per un periodo più lungo di quanto si pensasse in precedenza per smorzare la domanda e ridurre le pressioni sui prezzi.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,074 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 155,7. Tra le materie prime, il petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 83,9 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 79,4 dollari.