Le borse europee chiudono prevalentemente in denaro, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,6% a 34.339 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+1,0%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Chiude negativo invece l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%).
Oltreoceano il Dow Jones guadagna lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,1%, il Nasdaq lo 0,1%.
Gli investitori stanno valutando i nuovi segnali di rallentamento del mercato del lavoro statunitense emersi dalle richieste di sussidi di disoccupazione, pari a 231mila unità, ai massimi da agosto e superiori sia alle 209mila unità della settimana precedente (riviste da 208mila unità) sia alle 212mila del consensus.
Dati che supportano ulteriormente l’aspettativa che la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi quest’anno.
Sempre in tema di politica monetaria, la Bank of England, come da attese, ha lasciato invariato, il costo del denaro al 5,25%, e stima che l’inflazione ritorni in prossimità del target del 2% nel breve termine, ma salga leggermente nella seconda metà di quest’anno, intorno al 2,5%, a causa del venir meno degli effetti base legati all’energia.
Il governatore Andrew Bailey ha affermato: “Abbiamo ricevuto notizie incoraggianti sull’inflazione e riteniamo che scenderà vicino al nostro obiettivo del 2% nei prossimi due mesi. Dobbiamo avere maggiori prove del fatto che l’inflazione rimarrà bassa prima di poter tagliare i tassi di interesse. Sono ottimista sul fatto che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,077, il cambio dollaro/yen a 155,7. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 83,6 dollari e il Wti (+0,1%) a 79,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,80%.
Tornando a Piazza Affari, guida Nexi (+6,4%) seguita da Prysmian (+3,8%), Finecobank (+2,6%), Stellantis (+2,2%). Chiudono in coda Bper Banca (-3,0%), Banca Popolare di Sondrio (-1,8%), Recordati (-1,7%), Banco Bpm (-1,4%).