Seduta debole per le principali borse asiatiche, orfane di Hong Kong e Corea del Sud, dopo la chiusura in denaro ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e 0,3%. Resiste il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a +0,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, lo S&P500 a +0,5% il Dow Jones a +0,3%.
Gli investitori sono in attesa dei dati chiave sull’inflazione statunitense, in calendario oggi, per avere indizi sulla politica della Federal Reserve.
Nel frattempo, lo yuan offshore è salito, rispecchiando i guadagni di altre valute sensibili all’economia cinese, tra cui il dollaro australiano e il baht tailandese, a seguito di un rapporto di Bloomberg secondo cui il governo di Pechino sta prendendo in considerazione una proposta per acquistare milioni di case invendute nel tentativo di salvare il mercato immobiliare assediato.
Gli investitori staranno anche attenti a vedere se il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni del Giappone raggiungerà il livello più alto in più di un decennio, dopo che i rendimenti a 20 anni lo hanno fatto martedì. Lo yen è rimasto stabile in vista del rapporto di giovedì che dovrebbe mostrare che il prodotto interno lordo del Giappone del primo trimestre 2024 si è ridotto ad un ritmo annualizzato dell’1,2%.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 156,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 82,9 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 78,6 dollari.