Prevista partenza perlopiù in moderato rialzo per le principali borse europee in attesa dell’inflazione statunitense.
Chiusura ieri positiva a Wall Street con Nasdaq a +0,8%, S&P500 +0,5% e Dow Jones a +0,3%.
Sui mercati asiatici, orfani di Hong Kong e Corea del Sud, Tokyo ha terminato a +0,1% mentre Shanghai viaggia a -0,5%.
L’indice dei prezzi al consumo statunitense in uscita nel pomeriggio dovrebbe fornire nuovi segnali utili a definire le prossime mosse della Federal Reserve tra le speranze che le pressioni inflazionistiche inizieranno nuovamente ad allentarsi.
Rispetto ad aprile 2023, le stime prevedono che l’indice core aumenterà del 3,6%, un andamento che esprimerebbe il minor incremento annuale degli ultimi tre anni seppur ancora troppo elevato per giustificare un primo taglio ai tassi di interesse.
Il tutto dopo che ieri i prezzi alla produzione Usa sono risultati in aumento più del previsto ad aprile, sebbene i componenti chiave che alimentano l’indicatore siano stati più contenuti.
In Asia, il sentiment beneficia di un report di Bloomberg secondo cui il governo di Pechino starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di acquistare milioni di case invendute nel tentativo di salvare il mercato immobiliare cinese.
Dall’agenda macroeconomica, focus stamane, su prezzi al consumo francesi armonizzati finali di aprile; PIL Eurozona 1Q24 seconda lettura e produzione industriale di marzo, e nel pomeriggio, oltreoceano su richieste mutui MBA, indice manifatturiero New York Empire State di maggio, vendite al dettaglio di aprile, oltre ai già citati prezzi al consumo.
Sul fronte delle materie prime, un rapporto del settore ha mostrato una contrazione delle scorte statunitensi mentre gli operatori attendono un report dell’Agenzia internazionale per l’energia che farà luce sugli equilibri di mercato per la seconda metà dell’anno.
Tornando a Piazza Affari, riflettori sulle big ERG, Poste Italiane, Snam e Telecom Italia nel giorno del Cda sui conti.