Seduta tonica per le principali borse asiatiche dopo la chiusura di ieri a Wall Street su nuovi record storici.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e lo 0,9%, ancora meglio Hong Kong (+1,9%) e il Giappone con il Nikkei a +1,2%. Più cauto il Topix (+0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,4%, lo S&P500 a +1,2% e il Dow Jones a +0,9%.
Il sentiment continua a beneficiare dei dati sull’inflazione statunitense che hanno alimentato la speranza che i prezzi al consumo stiano riprendendo un trend al ribasso e rafforzato l’aspettativa su un allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
I prossimi dati sull’inflazione saranno pubblicati esattamente lo stesso giorno in cui la banca centrale americana si riunirà per decidere sui tassi di interesse, il 12 giugno. Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha intanto ribadito che probabilmente l’istituto dovrà mantenere i tassi al livello attuale “ancora per un po”, domandandosi comunque quanto stiano frenando l’economia statunitense. I mercati ora prevedono due riduzioni del costo del denaro nel 2024, rispetto a una stimata all’inizio dell’anno.
La fiducia degli investitori beneficia anche dell’ottimismo sul fatto che Pechino fornirà sostegno politico all’acquisto di case invendute da costruttori in difficoltà.
Dall’agenda macro, a marzo il dato finale sulla produzione industriale in Giappone ha registrato un incremento del 4,4% su base mensile, rispetto al +3,8% del dato preliminare. Su base annua ha registrato un calo del 6,2%, rispetto al -6,7% del preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 154,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 83,1 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 78,9 dollari.