Avvio in flessione per le principali borse europee all’indomani dell’inflazione statunitense e in attesa delle prossime mosse delle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 35.417 punti, in flessione invece il Dax di Francoforte (-0,02%), l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Il sentiment continua a beneficiare dei dati sull’inflazione statunitense che hanno alimentato la speranza che i prezzi al consumo stiano riprendendo un trend al ribasso e rafforzato l’aspettativa su un allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
I prossimi dati sull’inflazione saranno pubblicati esattamente lo stesso giorno in cui la banca centrale americana si riunirà per decidere sui tassi di interesse, il 12 giugno. Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha intanto ribadito che probabilmente l’istituto dovrà mantenere i tassi al livello attuale “ancora per un po”, domandandosi comunque quanto stiano frenando l’economia statunitense. I mercati ora prevedono due riduzioni del costo del denaro nel 2024, rispetto a una stimata all’inizio dell’anno.
La fiducia degli investitori beneficia anche dell’ottimismo sul fatto che Pechino fornirà sostegno politico all’acquisto di case invendute da costruttori in difficoltà.
Dall’agenda macro, secondo la stima preliminare dell’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo nel 1Q 2024 è diminuito dello 0,5% su base trimestrale, al di sotto delle attese (-0,3%) dopo il risultato invariato del dato precedente (rivisto da +0,1%) Su base annualizzata, il Pil è diminuito del 2,0%, anche in questo caso inferiore alle stime degli analisti (-1,2%), dopo il dato invariato precedente (rivisto da +0,4%).
Attesi poi in mattinata dall’Italia l’inflazione armonizzata UE di aprile (finale) e la bilancia commerciale di marzo e, nel pomeriggio dagli Usa le richieste settimanali sussidi disoccupazione, la fiducia commerciale Fed Filadelfia di maggio e la produzione industriale di aprile.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 154,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 83,1 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 79 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 131 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Snam (+2,3%) dopo la trimestrale, segue MPS (+1,7%) dopo che Moody’s ha alzato i rating di 1 notch, Ferrari (+1,1%) e STM (+1%), mentre si posizionano in coda Eni (-3%) dopo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto il 2,8% del capitale sociale per circa 1,4 miliardi, Interpump e Stellantis (-1,2%).