Mercati asiatici – Seduta cauta

Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in flessione di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,2 e lo 0,3%, meglio Hong Kong (+0,6%). In Giappone il Nikkei a -0,3% e il Topix a +0,3%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -03%, lo S&P500 a -0,2% e il Dow Jones a -0,1%.

Le azioni asiatiche sono scese venerdì dopo che i dati provenienti dalla Cina hanno mostrato una nuova debolezza economica e gli operatori hanno rivalutato il percorso futuro dei tassi di interesse statunitensi.

In Cina le vendite di case sono diminuite ad aprile a un ritmo più rapido rispetto al mese precedente e i consumi hanno inaspettatamente rallentato, fornendo un nuovo segnale di allarme per l’economia.

Inoltre, ad aprile il dato sulle vendite al dettaglio in Cina ha registrato un aumento del 2,3% annuo, in calo oltre le attese (+3,7%) e rispetto al +3,1% di marzo. Da inizio anno il dato segna un incremento del 4,1%, al di sotto delle attese (+4,6%) e del dato del mese precedente (4,7%).

Per contro, secondo i dati diffusi dal ministero del Commercio di Pechino, ad aprile la produzione industriale è aumentata del 6,7% su base annua, in accelerazione oltre le attese (+5,5%) rispetto al +4,5% di marzo. Il dato da inizio anno evidenzia un aumento del 6,3% tendenziale, rispetto al +5,9% del consensus e al +6,1% del mese precedente.

In tema di banche centrali, tre funzionari della Federal Reserve hanno affermato che la banca centrale dovrebbe mantenere alti i costi di finanziamento più a lungo mentre i politici attendono ulteriori prove che l’inflazione si stia allentando, suggerendo che non hanno fretta di tagliare i tassi di interesse.

Il presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, il presidente della Fed di New York, John Williams, e il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, parlando separatamente giovedì, hanno sostenuto che potrebbe volerci più tempo prima che l’inflazione raggiunga il loro obiettivo del 2%.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,086 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 155,6. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,6%) a 83,8 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 79,6 dollari.