Le borse europee proseguono perlopiù in flessione a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 35.442 punti, sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+0,3%), in calo invece il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%).
Gli investitori stanno rimodulando le aspettative sull’allentamento monetario da parte della Federal Reserve stimando ora un solo taglio per quest’anno rispetto ai due che erano previsti mercoledì in scia ai dati incoraggianti sui prezzi al consumo.
Tre funzionari della Fed hanno affermato che la banca centrale dovrebbe mantenere alti i tassi più a lungo mentre attendono ulteriori prove che l’inflazione si stia allentando, avvisando di non avere fretta a tagliare il costo del denaro.
La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, e gli omologhi di New York, John Williams, e di Richmond, Thomas Barkin, sostengono che potrebbe volerci più tempo prima che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2%.
Sempre in tema di politica monetaria, in Giappone la Banca centrale ha lasciato invariati gli importi degli acquisti di obbligazioni. Un suo ex capo economista ha intanto avvisato che l’istituto potrebbe alzare i tassi di interesse altre tre volte quest’anno, con la prossima mossa già a giugno.
Rimanendo in Asia, hanno pesato i dati provenienti dalla Cina, dove le vendite di case sono diminuite ad aprile a un ritmo più rapido rispetto al mese precedente e i consumi hanno inaspettatamente rallentato.
Inoltre, le vendite al dettaglio sono aumentate del 2,3% annuo, in rallentamento contro le attese (+3,7%) dal +3,1% di marzo. Da inizio anno il dato ha segnato un incremento del 4,1%, al di sotto del consensus (+4,6%) e del mese precedente (+4,7%).
Di contro, sempre ad aprile la produzione industriale cinese è aumentata del 6,7% su base annua, in accelerazione oltre le attese (+5,5%) dal +4,5% di marzo. Da inizio anno è aumentata del 6,3% tendenziale, rispetto al +5,9% del consensus e al +6,1% del mese precedente.
Nel frattempo, l’Eurostat ha comunicato che ad aprile i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato una crescita dello 0,6% su base mensile, confermando il dato preliminare e le attese. Su base annua il dato ha evidenziato un aumento del 2,4%, in linea al consensus e alla lettura precedente. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,7%, confermando il dato preliminare e le attese.
Focus nel pomeriggio sul Leading Index USA di aprile.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,084 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 155,9. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 83,3 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 79,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare MPS (+2,6%), seguita a stretto giro da Saipem (+2,4%) che si è aggiudicata un nuovo contratto offshore in Angola per un valore di circa 850 milioni di dollari. Denaro anche su Banco BPM (+2,2%) e Bper (+1,4%). In coda, invece, Interpump (-2,8%) Campari (-2%), ERG (-1,7%) e Iveco (-1,4%).