È arrivato il giorno, teorizzato in maniera ironica e sfrontata già qualche lustro addietro, dell’indice più storico di Wall Street sopra la barriera dei 40.000 punti. Ieri è accaduto poco dopo l’apertura, ma successivamente gli indici hanno annullato i guadagni chiudendo tutti in leggero ribasso consolidando guadagni e nuovi record delle sedute precedenti.
Nell’ordine il Russell 2000 lascia sul terreno lo 0,6%, il Nasdaq lo 0,3%, lo S&P500 lo 0,2% ed il Dow Jones solo un decimo di punto percentuale.
VIX invariato a quota 12,45 punti.
Sul mercato obbligazionario rendimenti in lieve rimbalzo per la prima volta dopo la pubblicazione, ad inizio settimana, dei report sui prezzi alla produzione e al consumo. Il decennale governativo americano – Tbond – ieri è risalito di due punti base terminando al 4,36%.
Materie prime che proseguono nella loro intonazione positiva.
L’oro nero ieri ha guadagnato quasi l’uno per cento chiudendo al di sopra dei 79 dollari al barile. Stabile il rame a 4,9 dollari la tonnellata, ma pronto per l’ennesimo allungo.
Giornata di consolidamento anche per i due principali metalli preziosi principali – oro ed argento – che chiudono con lievissimi cali. L’argento, tuttavia, nella nottata precedente aveva varcato la quota psicologica dei 30 dollari l’oncia per qualche minuto, soglia che tenterà di superare definitivamente oggi, nell’ultima seduta di ottava.
Sul mercato valutario il dollaro accenna ad un timido rimbalzo sia nei confronti della moneta unica a 1,087 che rispetto allo yen giapponese a 155,5.