Le borse europee proseguono perlopiù positive a metà seduta, con Milano tuttavia ancora in controtendenza per lo stacco cedole di 21 blue chip che incide per l’1,42%, mentre i futures di Wall Street viaggiano poco distanti dalla parità.
A Milano, il Ftse Mib cede infatti l’1,4% a 34.920 punti, preceduto da Dax di Francoforte (+0,4%), Cac 40 di Parigi (+0,4%), Ibex35 di Madrid (+0,2%) e Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Gli investitori osservano, da un lato, il rally delle materie che minaccia di alimentare l’inflazione, dall’altro lato, la crescita economica, i risultati societari resilienti e le speranze di un allentamento delle politiche monetarie.
L’attenzione si è concentrata in particolare sui metalli, con il rame che sale al record storico, portando i futures sul London Metal Exchange sopra gli 11.000 dollari per la prima volta. L’oro ha superato il suo precedente record stabilito ad aprile.
Il tutto in scia alle ravvivate preoccupazioni per nuove tensioni in Medio Oriente, che stanno alimentando le quotazioni del metallo rifugio, a seguito della morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi a causa di un incidente in elicottero.
Allo stesso tempo, in tema di politica monetaria, un certo numero di policymaker ha invitato alla cautela sul taglio dei tassi, con Martins Kazaks della BCE che ha messo in guardia da riduzioni affrettate del costo del denaro dopo la prima mossa prevista per giugno. Sono attese ulteriori indicazioni in settimana dagli interventi di alcuni funzionari della Fed.
Tra gli appuntamenti dei prossimi giorni, focus anche sui dati dell’attività economica in Europa e sull’inflazione in Regno Unito, Canada e Giappone. Sono previste inoltre le decisioni di politica monetaria in Nuova Zelanda, Indonesia, Corea del Sud e Cile mentre Nvidia pubblicherà i conti.
Dalla scarna agenda odierna, l’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’Economia e dell’industria giapponese, ha registrato a marzo una flessione del 2,4% su base mensile, in peggioramento oltre le attese (-0,1%) dopo il +2,2% di febbraio (dato rivisto da +1,5%).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,087 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 155,6. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere moderatamente con il Brent (-0,2%) a 83,8 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 79,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 129 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,81%.
Tornando a Piazza Affari, salgono in vetta Unipol (+2,6%) ed Eni (+1,5%) nonostante lo stacco, rispettivamente, di una cedola di 0,38 euro e della quarta tranche di 0,23 euro, seguite da Saipem (+1,4%). In coda i titoli bancari Popolare di Sondrio (-2,9%), MPS e Bper (-1,5%) che staccando dividendi rispettivamente di 0,56 euro, 0,25 euro, 0,3 euro.