Partenza debole per le principali borse europee con l’attenzione che resta su banche centrali e trimestrali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,5% a 34.652 punti, sotto la parità come il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), l’Ibex35 di Madrid (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).
Gli investitori restano intenti a monitorare le indicazioni di politica monetaria dopo che la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, in linea con quanto espresso da altri funzionari, ha evidenziato come ci sia meno spazio per tagli ai tassi di interesse rispetto a quanto previsto in precedenza. Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare dalle minute della banca centrale americana che verranno diffuse domani sera.
Parallelamente, la banca centrale australiana ha ripreso la discussione sugli aumenti dei tassi di interesse durante la riunione di maggio prima di decidere che le ragioni per mantenere invariato il costo del denaro erano più forti in quanto consentivano di evitare “un eccessivo fine tuning”.
In Asia, le difficoltà economiche della Cina rimangono sotto i riflettori, con i nuovi dati che mostrano pochi segnali di inversione di tendenza nel settore immobiliare nazionale appesantito dai debiti e con le autorità locali che hanno ottenuto le minori entrate in otto anni attraverso la vendita di terreni lo scorso mese.
Infine, sale l’attesa per i conti di Nvidia in uscita domani e che potrebbero fornire nuove indicazioni anche sulla crescita del settore dell’intelligenza artificiale.
Riguardo l’Italia, il Fondo monetario internazionale ha intanto rilevato come l’economia del Paese si sia ripresa bene dalla pandemia e dagli shock dei prezzi dell’energia, sebbene “le previsioni di crescita siano moderate per i prossimi anni” e sottolineando che “anche se sorprese positive possono materializzarsi, i rischi per la crescita sono al ribasso”. Secondo il FMI, la politica fiscale espansiva, pur avendo contribuito alla ripresa, ha mantenuto il deficit e il debito molto alti; pertanto è necessario eliminare le misure inefficienti come i “sussidi per la ristrutturazione delle case” e quelle “per compensare l’elevata inflazione”.
Dall’agenda macro odierna, ad aprile l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato una crescita dello 0,2% su base mensile, in linea al dato di marzo e al di sotto delle attese (+0,3%). Su base annua, ha evidenziato un calo del 3,3% a/a, a fronte di un -3,1% atteso dagli analisti e del -2,9% del mese precedente.
In mattinata, focus sulla bilancia commerciale dell’Eurozona di marzo.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,086 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 156,2. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 83,1 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 78,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 129 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,81%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Saipem (+4,3%) dopo essersi aggiudicata tre nuovi contratti da TotalEnergies E&P Angola Block 20 per il progetto Kaminho per un valore totale di 3,7 miliardi di dollari. Seguono Unipol (+1,5%), Leonardo e MPS (+0,3%).
In coda, Assicurazioni Generali (-2,8%) dopo la trimestrale, A2A (-1,4%), Stellantis ed Enel (-1,2%).