Le borse europee proseguono sotto la parità a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 34.492 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).
I dati comunicati stamattina dal Regno Unito stanno smorzando le speranze che le pressioni sui prezzi siano state superate.
Nel dettaglio, ad aprile, oltremanica, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile, al di sopra del consensus (+0,1%) ma in rallentamento rispetto a marzo (+0,6%). Su base annua, l’indice si è attestato a +2,3%, rispetto al +3,2% del mese precedente e al +2,1% del consensus. L’indice CPI core si è attestato al +3,9%, segnando un rallentamento minore delle attese (+3,6%) rispetto a marzo (+4,2%).
Dati che alimentano i dubbi su quando la Banca d’Inghilterra potrà iniziare a tagliare i tassi di interesse e che complessivamente rafforzano le preoccupazioni sul fatto che le pressioni inflazionistiche a livello globale continueranno a persistere, impedendo un allentamento a breve della politica monetaria.
Segnali che si aggiungono a una serie di commenti hawkish tra cui le parole dei policy maker Waller, Collins e Mester secondo i quali è necessario osservare molti altri dati positivi sull’inflazione perché si inizi a tagliare i tassi.
In attesa dei verbali della Fed, che verranno diffusi stasera, i mercati hanno ridimensionato le aspettative su una riduzione del costo del denaro per quest’anno, stimando attualmente circa 40 punti base di tagli nel 2024 rispetto alla diminuzione di 50 punti base che era prevista la scorsa settimana.
Dall’agenda macroeconomica, occhi nel pomeriggio, oltreoceano, sulle richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,084 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene a 156,4. Tra le materie prime, il petrolio resta negativo con il Brent (-0,8%) a 82,2 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 78,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 131 punti (+2bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,84%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Leonardo (+2,3%), seguita da MPS (+1,9%) e Moncler (+1%). Scivolano in fondo Enel (-1,6%), Italgas e Iveco (-1,5%).