Wall Street rallenta la corsa e consolida i guadagni precedenti mettendo a segno una seduta negativa per tutti e quattro gli indici principali.
Nel dettaglio, il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,2%, lo S&P500 lo 0,3%, il Dow Jones mezzo punto percentuale ed il Russell 2000 lo 0,8%.
In evidenza ancora Tesla (-3,5%), la quale sta annullando gran parte dei progressi delle ultime settimane.
A mercati chiusi esce la trimestrale, ancora una volta stellare, di Nvidia la quale si apprezza di oltre il sei per cento in after hours salendo per la prima volta nella sua storia al di sopra dei 1.000 dollari e di una capitalizzazione di $2,5 trilioni.
VIX in rialzo del tre per cento a quota 12,3 punti.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase laterale con i rendimenti sulla scadenza decennale governativa (Tbond) che risalgono di un punto base terminando al 4,43%.
Materie prime decisamente penalizzate ieri, in scia all’uscita del dato a metà pomeriggio dell’inflazione britannica in calo molto meno delle attese.
Il petrolio prosegue la sua fase di indebolimento e cede un punto e mezzo percentuale scivolando al di sotto dei 78 dollari al barile.
Seduta pesate invece sia per il rame che per i metalli preziosi. Il primo cede il sei per cento chiudendo al di sotto della quota psicologica dei cinque dollari la tonnellata. L’oro arretra del 1,8% scivolando al di sotto dei 2.400 dollari l’oncia, mentre l’argento perde il tre e mezzo per cento chiudendo poco al di sopra dei $31.
Tra le materie prime agricole si ferma la corsa del grano che in mattinata era scattato oltre i 700 dollari il Bushel (+2%), ma chiude in calo dell’uno e mezzo per cento a quota $690, mentre prosegue il momento favorevole del caffè il quale avanza di un altro punto percentuale.
Sul mercato valutario il dollaro recupera quasi mezza figura sulla moneta unica fino a 1,082 mentre resta invariato rispetto allo yen giapponese intorno a 156,5.