Seduta pelopiù in denaro per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura positiva di venerdì a Wall Street.
Shanghai guadagna lo 0,6% mentre Shenzhen flette dello 0,2%, bene Hong Kong (+0,7%) e il Giappone con Nikkei a +0,5% e Topix a +0,6%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,1%, lo S&P500 a +0,7%, flat invece il Dow Jones.
Gli investitori globali sperano che la Fed, insieme alla Banca Centrale Europea e ai suoi omologhi, riducano i tassi di interesse quest’anno. Ciò, insieme ai robusti utili societari e ai segnali provenienti dai funzionari statunitensi secondo cui ulteriori rialzi dei tassi sono improbabili, ha rafforzato il sentiment.
Una serie di dati sull’inflazione dall’Australia al Giappone, all’Eurozona e agli Stati Uniti saranno pubblicati questa settimana.
La misura dell’inflazione sottostante preferita dalla Fed sarà pubblicata venerdì e si prevede che mostrerà un modesto rallentamento.
Gli operatori prevedono che nella riunione di giugno la BCE taglierà i tassi per la prima volta da quando ha concluso una campagna di inasprimento senza precedenti. Ma i funzionari statunitensi si stanno muovendo verso una svolta a un ritmo più lento, con il presidente della Fed Jerome Powell che sottolinea la necessità di ulteriori prove che l’inflazione sia su un percorso sostenuto verso l’obiettivo del 2% prima di tagliare il benchmark politico.
Tra i banchieri centrali statunitensi che interverranno in settimana ci sono John Williams, Lisa Cook, Neel Kashkari e Lorie Logan.
Intanto, in Giappone il vicegovernatore della Banca nipponica Shinichi Uchida ha affermato che la fine della battaglia contro la deflazione è in vista.
Hanno contribuito a risollevare il sentiment anche i profitti delle società industriali cinesi che sono aumentati in aprile, mentre la spinta del governo per l’ammodernamento delle attrezzature ha aumentato la domanda e le esportazioni sono tornate a crescere.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,085 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen flette a 156,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 82,2 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 78 dollari, con l’attenzione rivolta all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e ai suoi partner che si incontreranno online il 2 giugno per discutere dei tagli alle forniture.