Seduta debole per le principali borse asiatiche senza la guida di Wall Street chiusa per festività.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1 e lo 0,7%. Hong Kong flat, poco mossa come il Giappone con Nikkei a -0,2% e Topix in parità.
Focus questa settimana su una serie di nuovi dati sull’inflazione dall’Australia al Giappone, dall’Eurozona agli Stati Uniti che culmineranno venerdì con il deflatore PCE, una misura dell’andamento dei prezzi attentamente monitorata dalla Federal Reserve.
Il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda e il suo vice hanno indicato che c’è spazio per aumentare gradualmente i tassi di interesse ora che la nazione si è allontanata da una regola di inflazione dello 0%. I prezzi alla produzione di aprile in Giappone hanno intanto superato le stime, balzando del 2,8% rispetto all’anno precedente.
Sempre in tema di politica monetaria, il presidente Jerome Powell ha sottolineato la necessità di ulteriori prove del fatto che l’inflazione sia sulla buona strada verso l’obiettivo del 2% prima di allentare i tassi. John Williams, Lisa Cook, Neel Kashkari e Lorie Logan sono tra i banchieri centrali statunitensi che interverranno questa settimana.
La BCE non dovrebbe escludere di ridurre il costo delle denaro nelle riunioni di giugno e luglio, come affermato dal membro del Consiglio direttivo François Villeroy de Galhau, respingendo quanto ammesso dai colleghi, riluttanti verso l’idea di tagli consecutivi.
Il capo economista Philip Lane ha dichiarato al Financial Times che la banca centrale dovrà mantenere una politica restrittiva per il 2024, anche con la prospettiva di un taglio dei tassi di interesse il mese prossimo.
In Cina, il sentiment è sostenuto dalla decisione di Shanghai di abbassare il tasso di acconto e la soglia minima dei mutui mentre le città cinesi più grandi beneficiano degli aiuti del governo centrale per il settore immobiliare.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,087 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 156,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,1%) a 82,9 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 78,8 dollari.