Gli eurolistini chiudono in ribasso in linea all’andamento di Wall Street dopo i dati sull’inflazione tedesca.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.150 punti (-1,5%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-1,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1,1%), il Ftse di Londra (-0,9%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,8%, lo S&P lo 0,7%, il Nasdaq lo 0,5%.
In attesa dell’inflazione dell’Eurozona e del deflatore Pce statunitense, entrambi in calendario venerdì, gli investitori stanno valutando i dati diffusi oggi pomeriggio dalla Germania, che stanno contribuendo a smorzare l’ottimo su un ritmo più rapido nei tagli dei tassi di interesse da parte della BCE.
Nel dettaglio, a maggio, l’indice dei prezzi al consumo preliminare tedesco ha segnato un +0,1% su base mensile, al di sotto del consensus (+0,2%) e al +0,5% del mese precedente. Su base annua ha evidenziato una crescita del 2,4%, in linea alle attese ma al di sopra del +2,2% di aprile. L’indice armonizzato UE ha mostrato prezzi al consumo in crescita su base mensile dello 0,2%, al pari del consensus e in rallentamento dal +0,6% del mese precedente. Su base annua, ha evidenziato una crescita del 2,8%, superiore al +2,7% previsto dagli analisti e al +2,4% del dato di aprile.
Inoltre continuano a pesare le incertezze sulle tempistiche di un primo allentamento da parte della Federal Reserve dopo le parole del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo il quale la banca centrale dovrebbe aspettare di vedere “progressi significativi” sull’inflazione, prima di tagliare i tassi d’interesse, ammettendo che potrebbe addirittura alzare il costo del denaro se l’inflazione non dovesse continuare a scendere. Ha aggiunto comunque di essere fiducioso che la Fed riuscirà a raggiungere l’obiettivo del 2%, ma specificando di non vedere “il bisogno di affrettarsi a tagliare i tassi” e che bisogna prendersi “il tempo necessario e fare le cose nel modo giusto”.
Dall’agenda odierna si rileva inoltre che nella settimana al 24 maggio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 5,7%, dopo il +1,9% della settimana precedente.
In Italia, invece, a maggio l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è salito a 96,4 punti da 95,2 punti del mese precedente, a fronte di un consensus pari a 96,0 punti. Relativamente alle imprese, il clima di fiducia del settore manifatturiero ha segnato un valore di 88,4 punti, in aumento rispetto al dato di aprile pari a 87,7 punti (rivisto da 87,6 punti) e alle stime degli analisti ferme a 88 punti. Il “sentiment” economico delle imprese, invece, è sceso a 95,1 punti dai 95,8 punti della rilevazione precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,081, il dollaro/yen sale a 157,6. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,7%) a 83,3 dollari e il Wti (-0,8%) a 79,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,96%.
Tornando a Piazza Affari, guida Diasorin (+2,2%), seguita da Cucinelli (+0,3%), Unipol (+0,3%), Pirelli (+0,3%), mentre arretrano in particolare Banca Monte Paschi Siena (-5,4%) dopo la notizia delle indagini richieste dal Gip di Milano sui bilanci del 2016 e 2017, Iveco (-4,6%), Interpump (-3,7%), Saipem (-3,3%).