Le borse europee peggiorano ancora nel pomeriggio con l’andamento negativo di Wall Street e dopo i dati sull’inflazione tedesca.
A Milano, il Ftse Mib maglia nera con un -1,4% a 34.187 punti, preceduto da Cac 40 di Parigi (-1,3%), l’Ibex35 di Madrid (-1%), il Dax di Francoforte (-1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).
In attesa dell’inflazione dell’Eurozona e del deflatore Pce statunitense, entrambi in calendario venerdì, gli investitori stanno valutando i dati diffusi oggi pomeriggio dalla Germania e che stanno contribuendo a smorzare l’ottimo su un ritmo più rapido nei tagli dei tassi di interesse da parte della BCE.
Nel dettaglio, a maggio, l’indice dei prezzi al consumo preliminare tedesco ha segnato un +0,1% su base mensile, al di sotto del consensus (+0,2%) e al +0,5% del mese precedente. Su base annua ha evidenziato una crescita del 2,4%, in linea alle attese ma al di sopra del +2,2% di aprile. L’indice armonizzato UE ha mostrato prezzi al consumo in crescita su base mensile dello 0,2%, al pari del consensus e in rallentamento dal +0,6% del mese precedente. Su base annua, ha evidenziato una crescita del 2,8%, superiore al +2,7% previsto dagli analisti e al +2,4% del dato di aprile.
Inoltre continuano a pesare le incertezze sulle tempistiche di un primo allentamento da parte della Federal Reserve dopo le parole del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo il quale la banca centrale dovrebbe aspettare di vedere “progressi significativi” sull’inflazione, prima di tagliare i tassi d’interesse, ammettendo che potrebbe addirittura alzare il costo del denaro se l’inflazione non dovesse continuare a scendere. Ha aggiunto comunque di essere fiducioso che la Fed riuscirà a raggiungere l’obiettivo del 2%, ma specificando di non vedere “il bisogno di affrettarsi a tagliare i tassi” e che bisogna prendersi “il tempo necessario e fare le cose nel modo giusto”.
Dall’agenda odierna si rileva inoltre che nella settimana al 24 maggio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 5,7%, dopo il +1,9% della settimana precedente.
In Italia, invece, a maggio l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è salito a 96,4 punti da 95,2 punti del mese precedente, a fronte di un consensus pari a 96,0 punti. Relativamente alle imprese, il clima di fiducia del settore manifatturiero ha segnato un valore di 88,4 punti, in aumento rispetto al dato di aprile pari a 87,7 punti (rivisto da 87,6 punti) e alle stime degli analisti ferme a 88 punti. Il “sentiment” economico delle imprese, invece, è sceso a 95,1 punti dai 95,8 punti della rilevazione precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,084 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 157,3. Tra le materie prime, il petrolio torna poco mosso con il Brent (-0,1%) a 83,9 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 79,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,97%.
Tornando a Piazza Affari, Diasorin accelera in vetta con un +2%, seguita da Cucinelli (+0,7%), Amplifon e Nexi (+0,4%). Resta in coda MPS (-7%) dopo la notizia delle indagini richieste dal Gip di Milano sui bilanci del 2016 e 2017. Vendite anche su Iveco (-3,6%), Campari e Interpump (-2,7%).