Seduta dominata dai segni rossi per le principali borse asiatiche dopo la chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e lo 0,3%, ancora più sotto Hong Kong (-1,3%) e il Giappone con Nikkei a -1,6% e Topix a -0,8%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -1,1%, lo S&P500 a -0,7% e il Nasdaq a -0,6%.
Mentre lo sguardo degli operatori è già focalizzato sull’inflazione dell’Eurozona e sul deflatore Pce statunitense, entrambi in calendario domani, continua a pesare l’incertezza sulle tempistiche di un primo allentamento da parte della Federal Reserve.
Incertezza alla quale si aggiungono le preoccupazioni che il finanziamento del deficit statunitense possa spingere al rialzo i rendimenti in un momento in cui la banca centrale americana non ha fretta di tagliare i tassi.
In Nuova Zelanda, intanto, il nuovo governo ha mantenuto la promessa elettorale di tagliare le tasse nel suo primo bilancio, anche se il Tesoro prevedeva deficit maggiori e un ritorno posticipato al surplus.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,079 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 156,9. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 83,3 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 79,1 dollari mentre gli operatori restano focalizzati sui dati delle scorte statunitensi e sulla riunione dell’OPEC+ nel fine settimana.