Avvio misto per le principali borse europee con l’attenzione rivolta all’agenda macroeconomica e alle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 34.177 punti, positive anche il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%), in flessione invece il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Mentre lo sguardo degli operatori è già focalizzato sull’inflazione dell’Eurozona e sul deflatore Pce statunitense, entrambi in calendario domani, continua a pesare l’incertezza sulle tempistiche di un primo allentamento da parte della Federal Reserve.
Incertezza alla quale si aggiungono le preoccupazioni che il finanziamento del deficit statunitense possa spingere al rialzo i rendimenti in un momento in cui la banca centrale americana non ha fretta di tagliare i tassi.
In Nuova Zelanda, intanto, il nuovo governo ha mantenuto la promessa elettorale di tagliare le tasse nel suo primo bilancio, anche se il Tesoro prevedeva deficit maggiori e un ritorno posticipato al surplus.
L’agenda macroeconomica odierna prevede dall’Italia la disoccupazione e il PPI entrambi di aprile, dall’Eurozona la fiducia consumatori di maggio e la disoccupazione di aprile, dagli Usa la seconda lettura preliminare del PIL 1Q24, la richieste settimanali di disoccupazione e le scorte all’ingrosso di aprile (preliminare).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,08 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 156,6. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,3%) a 83,2 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 79,0 dollari mentre gli operatori restano focalizzati sui dati delle scorte statunitensi e sulla riunione dell’OPEC+ nel fine settimana.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,99%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Bper (+2,2%), seguita da Erg (+2%), MPS (+1,2%) e Unicredit (+1%), mentre scivolano in coda Pirelli (-5,6%), dopo che il fondo Silk Road ha ceduto la sua quota, valutata tra i 510 e i 560 milioni, a investitori professionali, e Telecom Italia (-4,1%) dopo i risultati del primo trimestre 2024.