Seduta di rimbalzo per le principali borse asiatiche, in controtendenza alla chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,2 e lo 0,6%, meglio Hong Kong (+0,8%) e il Giappone con Nikkei a +1,1% e Topix a +1,6%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,1%, il Dow Jones a -0,9% e lo S&P500 a -0,6%.
In attesa dell’inflazione dell’Eurozona, in agenda stamane, e del deflatore PCE, nel pomeriggio, il rallentamento della crescita negli Stati Uniti, la debole attività manifatturiera in Cina e la contrazione della produzione industriale in Giappone rappresentano una sfida per le banche centrali nel decidere le prossime mosse di politica monetaria.
Inoltre, l’inflazione a Tokyo – un barometro per il paese nel suo complesso – ha accelerato a maggio, alimentando l’aspettativa che la Banca del Giappone sia pronta a prendere in considerazione un rialzo dei tassi nei prossimi mesi. Secondo i dati compilati da Bloomberg, i mercati scontano circa 29 punti base di rialzi dei tassi entro la fine dell’anno rispetto ai 20 punti base stimati a inizio maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,081 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 156,9. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 81,8 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 77,8 dollari.