Le borse europee restano negative nel pomeriggio mentre Wall Street viaggia incerta.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,8% a 34.394 punti, in rosso come Cac 40 di Parigi (-1,9%), Dax di Francoforte (-0,6%), Ibex35 di Madrid (-0,6%) e Ftse 100 di Londra (-0,4%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dello 0,2%, lo S&P500 dello 0,1% e il Dow Jones è flat.
Mentre gli investitori stanno ancora metabolizzando l’esito delle elezioni europee che hanno visto l’avanzata delle destre e il conseguente annuncio di votazioni anticipate da parte del francese Macron, l’attenzione è già rivolta all’inflazione Usa e alla decisione della Federal Reserve, entrambi in calendario mercoledì. Venerdì sarà invece il turno della Banca del Giappone.
Dall’agenda macroeconomica, ad aprile la produzione industriale italiana ha registrato un calo dell’1% su base mensile, in peggioramento contro le attese (+0,2%) dal -0,5% di marzo. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una contrazione del 2,9%, dopo il -3,2% del mese precedente (rivisto da -3,5%) a fronte del -2,1% previsto dagli analisti.
In Giappone, il Pil finale del primo trimestre 2024 è sceso dello 0,5% su base trimestrale, in linea con le attese e la rilevazione preliminare. Il dato annualizzato ha evidenziato una contrazione dell’1,8%, al di sopra del -2,0% del consensus e della rilevazione preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 156,9. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+0,8%) a 80,2 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 76,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 140 punti (+7bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,08%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Tenaris (+0,7%), seguita da Hera e Italgas (+0,5%) mentre scivola in coda Prysmian (-2,7%) il cui CdA ha approvato l’esercizio della soft call del prestito obbligazionario convertibile da 750 milioni emesso a febbraio 2021 e l’avvio di un programma di share buy-back per un controvalore massimo di 375 milioni.
Vendite anche su Cucinelli (-2,4%) e Nexi (-2,3%).