Wall Street tenta l’ennesimo allungo in scia al dato del mercato lavoro del mese di maggio, decisamente superiore delle aspettative. Gli indici reagiscono inizialmente in misura positiva alla presunta resistenza dell’economia a stelle strisce, ma nelle ore successive realizzano che la Federal Reserve ritarderà il taglio dei tassi di interesse e che i nuovi posti di lavoro creati sono in maggioranza occupazioni part-time.
Di conseguenza i listini hanno invertito la rotta iniziale che aveva portato S&P500 e Nasdaq a realizzare gli ennesimi massimi storici chiudendo invece tutti in territorio negativo. Il bilancio finale registra Nasdaq e Dow Jones in calo dello 0,2%, lo S&P500 di un decimo di punto percentuale ed il Russell 2000 del 1,1%.
VIX ancora un calo di altri due punti percentuali a quota 12,2 punti.
Sul mercato obbligazionario si impennano i rendimenti in seguito all’uscita del report sul mercato del lavoro. Il Tbond guadagna tredici punti base salendo al 4,43%.
Tra le materie prime, il petrolio termina praticamente invariato a 75 dollari al barile. Rame invece in deciso ribasso (-5%).
Crollo dei metalli preziosi, senza alcuna eccezione. L’oro cede il 3,3%, l’argento il 6,7%, il platino il 4,1% e il palladio il 2,1%.
Sul mercato valutario il dollaro avanza di un’intera figura a 1,08 e fino a quota 156,5 rispetto allo yen giapponese.