Le borse europee rallentano a metà seduta in linea all’andamento dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,1% a 34.167 punti, in calo come l’Ibex35 di Madrid (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-0,6%).
Lo sguardo rimane rivolto già al dato sull’inflazione statunitense e all’annuncio sui tassi da parte della Federal Reserve, entrambi in calendario domani. Le previsioni indicano che la banca centrale americana manterrà invariato il costo del denaro mentre restano i dubbi su quale sarà l’outlook di politica monetaria.
Venerì sarà il turno della Banca del Giappone. Gli economisti si attendono che l’istituto discuterà di un taglio agli acquisti di obbligazioni e, secono alcuni, si preparerà ad aumentare i tassi il mese prossimo.
Nel Regno Unito, un aumento inaspettato del tasso di disoccupazione ha rafforzato le prospettive di tagli dei tassi entro la fine dell’anno. Gli operatori stanno scontando pienamente una prima riduzione di un quarto di punto entro novembre e vedono una probabilità del 40% di una seconda il mese successivo.
Nello specifico, il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato ad aprile è aumentato al 4,4%, contro le attese che davano il dato stabile rispetto al mese precedente al 4,3%. A maggio il numero dei senza lavoro che hanno chiesto un sussidio di disoccupazione è aumentato di 50,4 mila unità dopo l’incremento di 8,4 mila di aprile (dato rivisto da un aumento di 8,9 mila unità). Il tasso di richieste di disoccupazione, espresso come percentuale della forza lavoro totale, è in crescita del 4,3% rispetto al +4,1% del mese precedente.
Sul fronte politico, i mercati stanno ancora metabolizzando la decisione del presidente francese Macron di scogliere le Camere e indire votazioni anticipate nel tentativo di fermare l’ascesa della rivale Marine Le Pen.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,075 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 157,2. Tra le materie prime, petrolio ancora poco mosso con il Brent (-0,1%) a 81,5 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 77,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 146 punti (+6bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,12%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Amplifon (+1,3%), seguita da Prysmian (+0,4%) e Mediobanca (+0,3%).
Resta in coda Banco Bpm (-3%), dopo che l’Autorità Antitrust non ha avviato un’istruttoria sull’operazione di cessione del 71,6% delle attività di monetica al fondo di private equity Fsi e al gruppo Bcc Iccrea per un valore fino a 600 milioni tra contanti e azioni.
Giù anche Unicredit (-2,2%) e Bper (-2%).