Le borse europee ampliano i guadagni a metà seduta, nel giorno dell’inflazione Usa e della Federal Reserve, mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 34.128 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,2%).
Mentre gli economisti si aspettano che il dato sull’indice dei prezzi al consumo di maggio darà alla Fed ulteriori rassicurazioni sul rallentamento dell’inflazione, le previsioni indicano che la banca centrale americana manterrà stabile il costo del denaro ai massimi degli ultimi vent’anni. Restano invece le incertezze sulle proiezioni trimestrali relative ai tassi.
Secondo Bloomberg, il nuovo dot plot indicherà probabilmente due tagli da 25 punti base per quest’anno, rispetto ai tre che erano stimati a marzo.
Venerdì sarà il turno della Banca del Giappone.
Sul fronte geopolitico, l’amministrazione Biden starebbe valutando ulteriori restrizioni all’accesso, da parte della Cina, alla tecnologia dei chip utilizzata per l’intelligenza artificiale.
Dall’agenda macroeconomica, ad aprile la produzione industriale nel Regno Unito è calata dello 0,9% su base mensile, contro previsioni di una variazione negativa dello 0,1% e dopo il +0,2% di marzo. Su base annua, il dato mostra una riduzione dello 0,4%, a fronte del +0,3% del consensus e dopo il +0,5% di marzo.
Sempre ad aprile la produzione manifatturiera ha riportato una riduzione del’1,4% su base mensile, rispetto al -0,2% previsto dal consensus e a seguito del +0,3% di marzo. Su base annua, la variazione è positiva per lo 0,4%, al di sotto delle attese (+1,5%) e del dato di marzo pari a +2,3%.
Sempre ad aprile la bilancia commerciale del Regno Unito ha messo in evidenza un deficit di 6,750 miliardi di sterline, nettamente superiore al deficit di 1,098 miliardi di marzo e al di sopra del deficit di 1,400 miliardi stimato dal consensus.
A maggio l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento del 2,4% su base annua, in accelerazione rispetto al +1,1% di aprile (dato rivisto da +0,9%) e al di sopra delle attese (+2,0%). Su base mensile, ha registrato un incremento dello 0,7%, oltre il +0,5% del consensus e del mese precedente (rivisto da +0,3%).
In Cina, nello stesso mese, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base annua, rispetto al +0,4% delle attese e al +0,3% di aprile. I prezzi alla produzione sono calati su base tendenziale dell’1,4%, dopo il -2,5% di aprile e rispetto al -1,5% del consensus.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,075 il cambio tra biglietto verde e lo yen a 157,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,1%) a 82,8 dollari al barile e il Wti (+1,2%) a 78,8 dollari, dopo che i dati del settore hanno indicato una contrazione delle scorte di greggio statunitensi in vista del rapporto IEA sulle prospettive di mercato.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 144 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,04%.
Tornando a Piazza Affari, guida Unipol (+2,5%), seguita da Bper (+2%), Generali Assicurazioni (+1,6%) e Unicredit (+1,5%), in calo invece Leonardo (-0,75), Moncler (-0,6%), TIM e Iveco (-0,5%).