Gli eurolistini chiudono in ribasso simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 32.665 punti (-2,8%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-2,7%), il Dax di Francoforte (-1,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Ftse di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, lo S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq cedono lo 0,4%.
Sul sentiment, pesano, da un lato, le preoccupazioni sulla tenuta del bilancio pubblico francese e dell’euro con la possibile vittoria dell’estrema destra di Marine Le Pen nelle elezioni del 30 giugno e del 7 luglio, dall’altro lato l’incertezza sulle prossime decisioni di politica monetaria di Federal Reserve e BCE.
Sullo sfondo continuano a gravare anche le tensioni geopolitiche dopo che le autorità cinesi pur reagendo, in via ufficiale, in maniera blanda, ai dazi di Bruxelles, hanno stilato una lista di prodotti europei sui quali stanno preparando le ritorsioni. Fra i prodotti indicati per le possibili misure, Pechino ha inserito vini, formaggi, altri latticini e auto.
Dall’agenda macroeconomica, l’indice preliminare dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori di giugno si è attestato a 65,6 punti, inferiore al consensus (72,0 punti) e al finale di maggio (69,1 punti).
Ad aprile la bilancia commerciale destagionalizzata dell’Eurozona ha segnato un surplus di 19,4 miliardi di euro, in aumento oltre le attese (17,5 miliardi) rispetto ai 17,2 miliardi di marzo (rivisto da 17,3 miliardi).
Nello stesso mese, in Italia, l’omologo dato ha evidenziato un surplus di 4,807 miliardi, in aumento rispetto ai 4,296 miliardi di marzo (rivisto da 4,341 miliardi).
In Francia, il dato finale di maggio dell’inflazione ha registrato una variazione nulla su base mensile, in linea alle attese e al preliminare. Anno su anno, ha registrato un incremento del 2,3%, di poco superiore al consensus e al preliminare (entrambi +2,2%). L’indice armonizzato agli standard Ue è aumentato dello 0,1% m/m, di poco inferiore al consensus e al preliminare (+0,2% entrambi), analogamente su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2,6%, meno del +2,7% delle stime e della lettura precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,070, il dollaro/yen sale a 157,2. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 82,6 dollari e il Wti (+0,1%) a 78,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 155 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, guida Amplifon (+1,2%), seguita da Inwit (+0,3%). Chiudono sotto la pari in particolare Unicredit (-5,5%), Leonardo (-5,3%), Iveco Group (-5,1%), Stellantis (-4,3%).