Mercati asiatici – Prevale la debolezza in un mix di segnali

Seduta perlopiù negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura poco mossa di venerdì a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen viaggiano rispettivamente a -0,4 e +0,2%. Resiste Hong Kong (+0,3%). Giappone in calo con Nikkei a -1,9% e Topix a -1,7%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -0,1%, lo S&P500 a è flat e il Nasdaq a +0,1%.

L’attenzione degli investitori si divide tra la situazione politica francese e le decisioni di una serie di banche centrali in calendario questa settimana.

L’istituto cinese ha intanto lasciato invariato il tasso di interesse a un anno al 2,5% mentre alcuni dati economici chiave sono risultati contrastanti. Mentre la spesa al dettaglio di maggio ha superato le stime, l’espansione industriale ha rallentato nello stesso mese, segno che i profondi squilibri nella ripresa economica potrebbero attenuarsi almeno parzialmente.

Dopo che la Federal Reserve ha ridimensionato le proiezioni su un allentamento monetario per quest’anno, i funzionari delle banche centrali, tra cui quelle di Regno Unito e Australia, riterranno probabilmente questa settimana di non essere ancora abbastanza convinti della disinflazione per iniziare a ridurre il costo del denaro.

Il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha affermato che la banca centrale può prendersi il suo tempo e osservare i dati in arrivo prima di iniziare a tagliare i tassi di interesse, facendo eco al parole della presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, che vede ancora i rischi di inflazione orientati al rialzo.

Questa settimana, gli operatori monitoreranno anche i dati sull’inflazione in Europa e nel Regno Unito nonché le dichiarazioni di funzionari della Fed, tra cui il presidente dell’istituto di Dallas Lorie Logan, di Chicago Austan Goolsbee e della policy maker Adriana Kugler.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,069 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 157,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 82,2 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 77,7 dollari.