Mercati asiatici – Prevalgono i segni più

Seduta perlopiù positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rialzo a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen viaggiano rispettivamente a +0,1 e +0,2%. Flette Hong Kong (-0,4%). Bene il Giappone con Nikkei a +0,8% e Topix a +0,5%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1%, S&P500 a +0,8% e Dow Jones a +0,5%.

L’attenzione degli investitori resta sulle decisioni di una serie di banche centrali in calendario questa settimana.

La banca centrale australiana ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al 4,35%, il massimo degli ultimi 12 anni, per la quinta riunione consecutiva, e ha ribadito che un rialzo non è escluso.

Hong Kong avrebbe deciso di mettere fine alla sua pratica decennale di chiudere i suoi mercati durante i tifoni e le grandi tempeste a partire dal 23 settembre. Secondo gli analisti tale decisione fa ben sperare per la liquidità e può contribuire a migliorare la competitività del mercato nel tempo.

In vista delle festività del Juneteenth di mercoledì negli Stati Uniti, i trader si preparano da alla diffusione dei dati di maggio su vendite al dettaglio e produzione industriale, nonché alle dichiarazioni di funzionari della Fed, tra cui il presidente dell’istituto di Dallas Lorie Logan, di Chicago Austan Goolsbee, di Richmond Thomas Barkin e della policy maker Adriana Kugler.

Intanto, il presidente della Fed Bank of Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato di ritenere opportuno un taglio dei tassi per quest’anno, sulla base delle sue attuali previsioni.

Sul fronte geopolitico, occhio alle tensioni commerciali tra Pechino e Bruxelles, dopo che la Cina ha lanciato un’indagine antidumping sulle importazioni di carne di maiale dall’Unione Europea. Ciò avviene mentre l’Unione esamina i sussidi cinesi in una serie di settori e imporrà tariffe sulle importazioni di auto elettriche a partire da luglio.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,073 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 157,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,2%) a 84,1 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 79,6 dollari.