Le borse europee chiudono perlopiù deboli mentre Wall Street oggi è rimasta chiusa per la festività del Juneteenth.
A Milano, il Ftse Mib cede lo -0,3% a 33.284 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Dax di Francoforte (-0,3%), l’Ibex35 di Madrid (-0,1%). Chiude in leggero rialzo il Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Gli investitori sono alla ricerca di nuovi segnali operativi dopo il rally del settore tecnologico statunitense trainato Nvidia, diventata la società quotata a valere di più al mondo in termini di capitalizzazione, e dopo che una serie di funzionari della Fed ha sottolineato la necessità di ulteriori prove del raffreddamento dell’inflazione prima di abbassare i tassi.
Dall’agenda macroeconomica, l’inflazione del Regno Unito è scesa al livello target della Banca d’Inghilterra per la prima volta in quasi tre anni. A maggio, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile, in linea al dato del mese precedente e al di sotto delle attese (+0,4%). Su base annua, l’indice si è attestato a +2,0%, in linea al consensus e in rallentamento rispetto al +2,3% di aprile. Infine, l’indice CPI core si è fissato al +3,5%, anch’esso in linea alle previsioni e in rallentamento rispetto al +3,9% del mese precedente.
Nello stesso mese, la bilancia commerciale giapponese ha evidenziato un deficit di 1221,3 miliardi di yen, in peggioramento contro le attese (-1280,5 mld) rispetto al deficit di 465,6 miliardi del mese precedente (rivisto da -462,5 mld).
Oltreoceano, nella settimana al 14 giugno l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento dello 0,9%, in forte rallentamento dal +15,6% della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,074, il cambio dollaro/yen a 157,9. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 85,2 dollari e il Wti (-0,1%) a 80,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.
Tornando a Piazza Affari, guida Iveco Group (+1,8%) seguita da Intesa Sanpaolo (+1,2%), Leonardo (+1,0%), Banco Bpm (+0,9%). Chiudono in coda Stmicroelectronics (-4,7%), Telecom Italia (-2,2%), Italgas (-1,9%), Finecobank (-1,9%).