Le borse europee accelerano al rialzo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano positivi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 33.622 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,7%), l’Ibex35 di Madrid (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Focus sulla politica monetaria in attesa dell’annuncio odierno sul costo del denaro da parte della Banca d’Inghilterra dopo che l’inflazione del Regno Unito è scesa al livello target per la prima volta in quasi tre anni.
Nel frattempo, come previsto dagli economisti, la Norges Bank ha lasciato i tassi invariati al 4,5%, invece la Swiss National Bank li ha tagliati di 25 punti base all’1,25%.
Sempre in tema di banche centrali, l’istituto cinese, come nelle attese, ha confermato i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni. Il presidente, Pan Gongsheng, ha ribadito di essere al lavoro per la negoziazione dei titoli di stato del Paese sul mercato secondario nonché segnalato che l’istituto valuterà la possibilità di avere un unico tasso a breve termine e di restringere il corridoio di oscillazione dei tassi d’interesse.
Dall’agenda macroeconomica, a maggio l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato una variazione nulla su base mensile, sotto le attese (+0,1%) e rispetto al +0,2% del mese precedente. Su base annua è calato del 2,2% a/a, a fronte di un -2,0% atteso dagli analisti e del -3,3% del mese precedente.
Nel pomeriggio, focus negli USA sulle richieste settimanali di disoccupazione e sulla fiducia commerciale Fed Filadelfia di giugno; nell’Eurozona, sulla fiducia consumatori preliminare di giugno.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 158,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 85,3 dollari al barile e il Wti (flat) a 80,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 152 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,95%.
Tornando a Piazza Affari, guida Azimut (+2,6%), seguita da Cucinelli (+2,1%), A2A e Italgas (+1,9%), sotto la parità invece solo Leonardo (-0,6%) e Iveco (-0,2%).