Prevista partenza sotto la parità per le principali borse europee con l’attenzione che resta su banche centrali, agenda macroeconomica e tensioni internazionali.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,8%, lo S&P500 a -0,3% e il Dow Jones a +0,8%. Atteso oggi un potenziale aumento della volatilità a causa del triple witching che vede la contemporanea scadenza di future e opzioni su indici e singoli titoli.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,1%, Shanghai viaggia a -0,1% e Hong Kong lascia sul terreno l’1,5%.
In Giappone, l’inflazione ha accelerato dopo che il governo ha aumentato le tasse legate alle energie rinnovabili, un dato che sostiene la tesi secondo cui la banca centrale del Paese potrebbe aumentare i tassi di interesse nei prossimi mesi. Nella riunione di settimana scorsa, l’istituto ha lasciato invariato il costo del denaro e non ha fornito dettagli sulla riduzione degli acquisti di obbligazioni.
Nello stesso Paese, il massimo funzionario valutario, Masato Kanda, ha affermato che non vi sarà alcuna variazione nella sua posizione nell’adottare misure adeguate in caso di movimenti eccessivi sul mercato dei cambi.
La Tailandia annuncerà misure per sostenere il mercato azionario del paese la prossima settimana, inclusi interventi sia a breve che a lungo termine, ha affermato il primo ministro Srettha Thavisin.
Gli investitori monitorano, allo stesso tempo, i segnali di peggioramento delle tensioni commerciali globali mentre i paesi occidentali adottano misure per frenare le esportazioni cinesi di veicoli elettrici. Secondo rumours, il governo canadese è al lavoro su potenziali nuove tariffe su questi mezzi per allineare il Paese alle azioni intraprese da Stati Uniti ed Unione Europea.
Nel Vecchio Continente, dopo l’Eurogruppo, i ministri delle Finanze europei si riuniscono in Lussemburgo per l’Ecofin a cui parteciperanno anche il ministro dell’Economia Giorgetti e il vice presidente della Bce de Guindos. All’Eurogruppo del 20 giugno il presidente Donohoe ha sottolineato l’importanza che gli impegni dei governi europei siano rispettati. Si teme che Francia e Italia non rispettino la prevista riduzione della spesa.
Dall’agenda macro odierna focus sugli indici PMI di giugno (preliminare) di Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.