Seduta perlopiù positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura contrastata di ieri a Wall Street.
Giappone tonico con Nikkei a +0,9% e Topix a +1,5%, bene come Hong Kong (+0,5%). Più caute Shanghai e Shenzhen che cedono entrambe lo 0,1%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,7%, lo S&P500 a -0,3% e il Nasdaq a -1,1%.
Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato scienziati e ricercatori a promuovere l’innovazione con un maggiore senso di urgenza, citando il dominio di altri paesi in alcune tecnologie chiave. Intervenendo al World Economic Forum, il premier Li Qiang ha messo in guardia dalle conseguenze negative che si avrebbero se le nazioni si separassero a livello economico, rispondendo nel contempo alle critiche secondo cui la politica industriale cinese ha portato a un eccesso di capacità produttiva.
Il governo di Pechino prevede intanto di istituire un fondo di salvataggio che protegga le banche in difficoltà, con l’obiettivo di prevenire una crisi finanziaria alimentata dal crollo del mercato immobiliare.
Gli Stati Uniti starebbero intanto indagando su China Mobile, China Telecom e China Unicom in scia ai timori che le aziende possano sfruttare l’accesso ai dati americani attraverso le proprie attività cloud e Internet negli Usa e fornirli a Pechino, secondo rumour di stampa.
Dall’agenda macroeconomica, a maggio, il dato finale degli ordinativi di macchine utensili in Giappone ha registrato un incremento del 4,2% su base annua, in linea con la rilevazione preliminare. Il dato finale di aprile indicava un -8,9% anno su anno.
Nella stessa area, ad aprile il Leading Index finale si è attestato a 110,9 punti, al di sotto del dato preliminare (111,6 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 159,4. Tra le materie prime, petrolio stabile con il Brent a 85,1 dollari al barile e il Wti a 81,6 dollari.