Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.707 punti (-0,4%), in calo come il Dax di Francoforte (-0,8%), il CAC 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Ftse di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 1,1%, lo S&P 500 lo 0,3%, mentre il Dow Jones cede lo 0,7%.
L’attenzione degli investitori è poi sempre rivolta alla Fed e all’evoluzione prevedibile dei tassi d’interesse: in attesa dei dati di maggio sul deflatore PCE (in agenda venerdì), una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla banca centrale americana.
Focus nel contempo sulla situazione politica francese in attesa di un dibattito, stasera, che coinvolgerà i principali partiti politici del Paese in vista del primo turno delle elezioni legislative previsto per domenica.
Dall’agenda macroeconomica, a giugno l’indice del Conference Board relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi è sceso a 100,4 punti dai 101,3 punti di maggio, segnando un peggioramento minore delle attese (100,0 punti).
Sempre negli Stati Uniti, l’indice manifatturiero, a giugno, della regione di Richmond si è attestato a -10 punti, in peggioramento oltre le attese (-3 punti) rispetto alla rilevazione di maggio (0 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,071, il dollaro/yen sale a 159,7. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,7%) a 84,6 dollari e il Wti (-0,7%) a 81,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 151 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,93%.
Tornando a Piazza Affari, guida Saipem (+3,6%), seguita da Snam (+0,8%), Eni (+0,8%), Ferrari (+0,7%), mentre arretrano in particolare Leonardo (-2,9%), Telecom Italia (-2,6%), Interpump Group (-2,6%), Diasorin (-2,2%).