Le borse europee proseguono deboli a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano perlopiù in leggero rialzo.
A Milano, il Ftse Mib limita le perdite con un -0,1% a 33.799 punti, in linea all’Ibex35 di Madrid (-0,1%) e al Ftse 100 di Londra (-0,1%). Più arretrati, il Dax di Francoforte (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%).
I mercati restano intenti a monitorare i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle dichiarazioni dei funzionari delle banche centrali con l’obiettivo di delineare con maggior precisione l’outlook di politica monetaria.
Pertanto lo sguardo rimarrà concentrato sugli appuntamenti dei prossimi giorni che culmineranno venerdì con il deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente osservate dalla Federal Reserve, mentre le prospettive sui tassi delle banche centrali dalla Nuova Zelanda al Giappone e agli Stati Uniti restano poco chiare.
Focus nel contempo sulla situazione politica francese in attesa di un dibattito, stasera, che coinvolgerà i principali partiti politici del Paese in vista del primo turno delle elezioni legislative previsto per domenica.
Dall’agenda macroeconomica, a maggio, il dato finale degli ordinativi di macchine utensili in Giappone ha registrato un incremento del 4,2% su base annua, in linea con la rilevazione preliminare. Il dato finale di aprile indicava un -8,9% anno su anno.
Nella stessa area, ad aprile il Leading Index finale si è attestato a 110,9 punti, al di sotto del dato preliminare (111,6 punti).
Attesi nel pomeriggio dagli Stati Uniti il Chicago Fed National Activity Index di maggio, la Fiducia consumatori del Conference Board e l’Indice manifatturiero della Fed di Richmond entrambi di giugno.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,073 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 159,5. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-0,3%) a 84,9 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 81,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 151 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,92%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Saipem (+2,4%) premiata da Hsbc che ne ha alzato il target price da 2,01 a 3,08 euro, confermandone il ‘buy’. Seguono Enel (+1,7%), Eni e A2A (+1%). Resta in coda Leonardo (-3,7%) appesantita dallo stop per quattro mesi allo stabilimento pugliese di Grottaglie e dalle preoccupazioni degli investitori sul settore europeo dell’aerospazio dopo il warning di Airbus.
In calo anche STM (-2,2%) e Interpump (-2%).