Listini domestici ancora condizionati dall’andamento dei titoli guida a larghissima capitalizzazione ed in particolare da Apple, Microsoft e Nvidia. Quest’ultima ha iniziato una fase di correzione che porta la discesa del titolo al quindici per cento rispetto al massimo intraday di venerdì scorso. In calo anche Broadcom (-3,7%) e Amazon (-1,9%).
Unico atro indice, tra i quattro principali, in discesa è stato lo S&P500 il quale a braccetto con il listino tecnologico ha terminato sui minimi intraday della seduta.
Postivi al contrario sia il Russell 2000 (+0,4%) che il Dow Jones (+0,7%) nel tentativo di effettuare una qualche rotazione settoriale.
Indice VIX in rialzo di un punto percentuale a quota 13,35 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse si sono mossi in una forchetta molto ristretta. Il Tbond ha ceduto un solo punto base fino al 4,24%
Tra le materie prime prosegue la fase ascendente del petrolio, il quale si apprezza di oltre un punto percentuale fino a 81,5 dollari al barile.
Rimbalzano anche i principali metalli preziosi con l’oro ed argento che guadagnano circa l’uno per cento, ma entrambi falliscono la risalita sopra le rispettive resistenze psicologiche a quota 2.350 e 30 dollari l’oncia. Ben il platino (+1%), di novo sopra la soglia dei 1.000 dollari, ed il palladio (+6%).
Materie prime agricole ancora tutte in difficoltà con frumento, mai e soia che cedono tutte quasi il due per cento.
Sul mercato valutario il dollaro cancella nei confronti della moneta unica parte dei guadagni delle sedute precedenti scivolando di mezza figura a 1,074. Stesso discorso rispetto allo yen giapponese che risale fino a quota 159,25. Nuovo record negativo invece per la lira turca che sfiora quota 33 in chiusura.