Le borse europee proseguono miste a metà seduta in linea con i futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 33.640 punti, in flessione come il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Ibex35 di Madrid (-0,1%), positivi invece il Dax di Francoforte (+0,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
L’attenzione resta concentrata sui driver dei prossimi giorni che culmineranno venerdì con il deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Federal Reserve.
Secondo il membro del Consiglio direttivo della BCE Olli Rehn le aspettative degli investitori che l’Eurotower allenterà altre due volte la politica monetaria quest’anno e porterà il costo del denaro al 2,25% nel 2025, sono giuste. Il capo della banca centrale finlandese ha aggiunto che i funzionari non dovrebbero frenare eccessivamente l’attività economica.
Negli Usa, la funzionaria della Fed Michelle Bowman ha affermato di vedere una serie di rischi al rialzo circa le prospettive sull’inflazione. Secondo la collega Lisa Cook sarà opportuno ridurre i tassi “ad un certo punto”, aggiungendo di aspettarsi che l’inflazione migliorerà gradualmente quest’anno.
In Australia, nel frattempo, l’indicatore mensile dei prezzi al consumo è salito del 4% rispetto all’anno precedente (3,6%), superando la stima degli economisti al 3,8%. Dati che segnalano una persistente pressione sui prezzi e rafforzano l’aspettativa che la banca centrale riprenderà ad aumentare i tassi di interesse.
Dall’agenda macroeconomica è emerso che a giugno l’indice che misura la fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 89 punti, in linea con le attese e al di sotto dei 90 punti di maggio.
In Germania, l’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori, con riferimento a luglio 2024, si attesta a -21,8 dai -21,0 punti di giugno (rivisto da -20,9), in peggioramento contro le attese (-19,5 punti).
Focus nel pomeriggio, oltreoceano, sulle richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 160. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 84,9 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 81,6 dollari dopo un report che ha segnalato un piccolo aumento delle scorte di greggio statunitense in anticipo rispetto ai dati ufficiali del governo.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 151 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.
Tornando a Piazza Affari, guida Saipem (+3,8%), dopo il giudizio positivo di Jefferies che si aspetta l’annuncio di un portafoglio ordini record in occasione della presentazione del 2Q 2024 in calendario il 24 luglio. Segue Bper (+1,3%), Eni (+0,9%) e TIM (+0,7%). In coda Interpump e Ferrari (-1,1%), A2A (-1%) e Mediobanca (-0,9%).