Le borse europee si indeboliscono complessivamente a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib rallenta con un -0,4% a 33.401 punti, in calo come Ibex35 di Madrid (-0,6%), Cac 40 di Parigi (-0,4%), Ftse 100 di Londra (-0,2%). Resiste il Dax di Francoforte (flat).
Cresce l’attesa per le indicazioni che dovrebbero emergere dai prossimi dati macroeconomici e che potrebbero aiutare gli investitori a definire con maggior precisione le previsioni sulle prossime decisioni di politica monetaria.
Focus oggi pomeriggio, negli Usa, su vendite all’ingrosso preliminari di maggio, Pil annualizzato 1Q 2024, terza lettura, le richieste settimanali sussidi di disoccupazione e gli ordini di beni durevoli preliminare di maggio. Domani, occhi, tra gli altri, sui prezzi al consumo di Tokyo e il deflatore PCE, misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Federal Reserve.
Si è rileva intanto che a giugno la fiducia dei consumatori finale nell’Eurozona si è attestata a -14,0 punti, in linea con la rilevazione preliminare. Il dato finale di maggio era pari a -14,3 punti.
A maggio in Italia, i prezzi della produzione industriale (PPI) hanno riportato un incremento dello 0,3% su base mensile, dopo il -1,4% di aprile (rivisto da -1,5%). Il dato su base annua evidenzia una contrazione del 4,9%, in recupero rispetto al -8% del mese precedente (rivisto da -8,1%).
A giugno, nella stessa area, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è salito a 98,3 punti da 96,4 punti del mese precedente, a fronte di un consensus pari a 97,0 punti. Relativamente alle imprese, il clima di fiducia del settore manifatturiero ha segnato 86,8 punti, in calo rispetto a maggio (88,2 punti, rivisto da 88,4) e al di sotto del consensus (88,6 punti). Infine, il “sentiment” economico delle imprese è sceso a 94,5 punti dai 95,1 punti della rilevazione precedente.
Sul sentiment pesano nel frattempo le deludenti previsioni sulle vendite di Micron Technology, il cui titolo sta cedendo circa il 6% nel pre-market di Wall Street e frenando le quotazioni di una serie di competitor tra i qual Nvidia (-1,2%).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,069 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla in area 160,5. Tra le materie prime, il petrolio torna a salire con il Brent (+0,8%) a 85,2 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 81,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta leggermente a 155 punti (+1bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,02%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Cucinelli (+4%) dopo l’upgrade da parte di Stifel a ‘buy’ da ‘hold’, seguita da Saipem (+0,9%) e Leonardo (+0,8%). Resta in coda Stellantis (-3,4%) penalizzata dai downgrade da parte di Equita a ‘hold’ da ‘buy’ con target price a 22 da 24,5 euro e di HSBC a 22 da 23,5 euro, hold confermato.
Peggiora Campari (-2%) ancora sotto i riflettori dopo che la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una presunta evasione fiscale da un miliardo di euro, su una basa imponibile di circa 5 miliardi, riguardante la holding lussemburghese Lagfin. Vendite, infine, anche su Recordati (-1,2%).