Mercati – Europa sparsa in apertura con Milano flat

Avvio privo di una direzione precisa per le principali borse europee con gli operatori in attesa di nuovi spunti operativi.

A Milano, il Ftse Mib flat a 33.543 punti, preceduto da Dax di Francoforte (+0,4%), Cac 40 di Parigi (+0,2%), in flessione invece Ftse 100 di Londra (-0,1%) e Ibex35 di Madrid (-0,3%).

Gli investitori restano intenti a monitorare le prossime mosse della Federal Reserve sui tassi d’interesse: nuove indicazioni potrebbero giungere dall’agenda macroeconomica, con lo sguardo rivolto soprattutto ai dati sul Pil statunitense annualizzato 1Q 2024 in uscita oggi e sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed, in agenda domani.

Sul sentiment asiatico pesano in particolare i ribassi del settore tecnologico in scia all’outlook deludente sulle vendite di Micron Technology, con il titolo crollato dell’8% nell’after-hours dei listini americani e trascinando in negativo altri produttori di chip tra cui Nvidia (-2%).

Lo yen si è rafforzato dai minimi degli ultimi 38 anni dopo che il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha affermato che “movimenti unilaterali nel mercato dei cambi non sono desiderabili poiché le valute dovrebbero riflettere i fondamentali”.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 160,4. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,1%) a 84,4 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 80,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,0%.

Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Cucinelli (+2,9%), seguita da Saipem (+1,7%), Eni (+0,8%) che ha siglato un accordo con Hilcorp per la vendita degli asset upstream in Alaska, ed Enel (+0,7%) che ha perfezionato la cessione del 49% di Enel Libra Flexsys per 1,1 miliardi. In coda invece Stellantis (-2,2%) e Campari (-0,7%) in relazione alla cui controllante, la holding lussemburghese Lagfin, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una presunta evasione fiscale da circa un miliardo di euro, su una basa imponibile di circa 5 miliardi.