Wall Street inizia la seduta in modo molto positivo raggiungendo i nuovi massimi storici intraday, sia per lo S&P500 che per il Nasdaq con il primo indice che supera i 5.500 punti ed il secondo i 18.000. Con il passare delle ore entrambi iniziano a scivolare perdendo rispetto ai massimi di giornata un punto e mezzo percentuale e con una chiusura di -0,4% per l’indice dei 500 titoli principali e del -0,7% per il listino tecnologico. Lieve arretramento anche per il Dow Jones (-0,1%).
In evidenza il calo di Nike (-20%) la quale non soddisfa le attese degli analisti in sede di trimestrale.
Indice VIX in rialzo di quasi il due per cento a quota 12,45 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse riprendono la fase ascendente con il Tbond che avanza di dieci punti base chiudendo al 4,39%.
Le materie prime cedono gran parte o interamente il guadagno totalizzato nella prima parte della seduta. Il petrolio termina invariato al di sopra degli 81,5 dollari al barile, annullando uno sprint iniziale fino a $82,5
Giornata ancora insignificante invece per i due principali metalli preziosi con l’oro che chiude invariato respingendo l’attacco a 2.350 dollari l’oncia, mentre l’argento avanza solo di mezzo punto percentuale vanificando un precedente progresso di oltre il due per cento. Più brillante invece l’andamento del palladio che guadagna il cinque per cento.
Sul mercato valutario il dollaro mantiene il trend positivo rispetto alle valute forti concedendo solo qualche decimo di punto. In particolare, il biglietto verde termina nei confronti della moneta unica 1,071 e a 160,7 rispetto allo yen giapponese. In flessione, al contrario, verso alcune valute deboli quali la lira turca che risale a 32,7 e al rublo russo che si inerpica fino a 85,7, massimo da oltre due anni.