Il Gruppo Hera ha presentato insieme alle Organizzazioni Sindacali il Patto del Buon Lavoro, un documento ampio, innovativo e programmatico, inedito nel panorama del settore in Italia.
Fondato su cinque pilastri (salute e sicurezza; filiere integrate e appalti; equità e inclusione; benessere, sviluppo professionale e produttività; sostenibilità e valore condiviso), il Patto del Buon Lavoro è stato firmato dal Gruppo Hera, dal Coordinamento RSU del Gruppo Hera e dalle Segreterie Nazionali e Regionali di Filctem e FP Cgil, Femca, Fit e Flaei Cisl, Uiltec e Uiltrasporti Uil, Fiadel e Cisal Federenergia.
L’impegno comune è di tracciare un percorso che coniughi crescita aziendale, sviluppo sostenibile e benessere collettivo, con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine e generare un impatto positivo tangibile per tutti gli stakeholder, a partire dalle persone e dal territorio, temi da sempre centrali per la multiutility che già oggi conta oltre 10.000 dipendenti, un numero in costante aumento dal 2002, con oltre il 95% di contratti a tempo indeterminato.
La strategia di rendere le persone protagoniste del cambiamento e del futuro dell’azienda è confermata anche dalle 2.600 assunzioni nel quadriennio 2024-2027, comprensive delle internalizzazioni previste, con investimenti complessivi per 60 milioni sulla formazione e lo sviluppo di nuove competenze per affrontare le prossime sfide.
La piena convergenza tra impresa e lavoratori, che hanno ratificato il documento nelle assemblee territoriali convocate dalle organizzazioni sindacali, si è realizzata per la prima volta attorno al corporate purpose, ragion d’essere del Gruppo Hera, tanto che nel 2021 è stato tra le prime aziende in Italia ad averlo esplicitato nel proprio statuto e adesso è tra i primi ad inserirlo in un accordo programmatico con le organizzazioni sindacali.
A dare concretezza agli impegni del Patto, inoltre, una novità assoluta: il premio di risultato sarà calcolato anche in base alla capacità della multiutility di generare valore condiviso, a conferma di un impegno ancora più stringente per garantire uno sviluppo sostenibile e una transizione giusta.
Numerose le novità contenute nel Patto, tra cui l’impegno per il supporto alla genitorialità, alle persone fragili, agli assistenti familiari, la valorizzazione delle disabilità, l’investimento per la crescita e il benessere delle persone del Gruppo, il contrasto alla violenza di genere e la promozione dell’inclusione. Lo stesso documento è stato redatto assicurandone l’accessibilità anche ai non vedenti o ipovedenti.
Il Patto del Buon Lavoro rappresenta un progetto aperto al coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder di riferimento e ha l’ambizione di rappresentare un esempio virtuoso sul piano nazionale.